Carmine, tra un anno la riapertura della chiesa e dell’ala ex pescheria
La concessione alla 4223 srl, società assegnataria, sarà firmata dopo il nullaosta delle Belle Arti. Al primo piano, area coworking e un ristorante. Botteghe, eventi e spazio bambini al piano terra
LUCCA. Cultura ed economia, luogo di incontro, spazi per bambini ed eventi, spazi per il lavoro e per attività che valorizzano eccellenze locali di cose, cibo e persone. Un luogo per lucchesi prima ancora che per turisti: tutto questo sarà il Mercato del Carmine nel progetto di 4223 srl, società vincitrice del bando comunale per la gestione dell’antico complesso. All’inizio del 2023, la 4223 srl conta di riaprirne prima parte, ovvero la chiesa e l’ala est (ex pescheria). Molto più lunghi i tempi per l’utilizzo del chiostro, che dovrà prima essere oggetto di un importante intervento di consolidamento sismico realizzato dall’amministrazione comunale con 4 milioni di risorse ottenute tramite un bando del Pnrr. «La chiesa – spiega infatti Matteo Mattia Gemignani, amministratore della società – è l’inizio del nostro progetto. Contiamo di aprire le sue porte tra un anno, forse prima. Il Carmine sarà un luogo di inclusione, compartecipazione, un catalizzatore di eccellenze del territorio lucchese». Ecosostenibilità, socialità, scambio culturale: sono principi alla base del manifesto costitutivo della 4223 srl, che la società vuole trasformare in azioni e fatti all’interno del mercato. Da parte sua la società, in quanto concessionaria affitterà gli spazi e offrirà un servizio di marketing e comunicazione centralizzato, attivo tutto l’anno e gratuito, alle attività che avranno sede nel Carmine. Il quale, spiega Bartolomeo Pampaloni, altro amministratore della 4223, «diventerà luogo di concerti, residenze d’artista, delle esperienze più interessanti. Ci ispiriamo a cose viste fuori da qui e dall’Italia, ma il Carmine deve essere unico, pieno di botteghe artigiane, locali e negozi solo con cibo sano, niente plastica, molto verde: qui si prepara il futuro. Affitteremo gli spazi a realtà del territorio che già lavorano in questo senso».
Da pochi giorni 4223 srl è stata dichiarata assegnataria del bando di gestione del Mercato del Carmine. Prima che la concessione trentennale venga firmata (e i lavori mancanti possano partire) è necessario però che arrivi il via libera della Soprintendenza: società assegnataria e Comune sono ottimisti, dal momento che il progetto non prevede interventi di modifica della struttura del Carmine.
COSA E DOVE
Premesso che non esiste, allo stato attuale, un piano dettagliato della logistica interna del Carmine («dipenderà dal progetto architettonico che potrà venirne fuori», spiega Gemignani), ci sono però indirizzi sulla collocazione delle attività. L’ex pescheria (ala est della chiesa, che si affaccia su via San Gregorio), dovrebbe trasformarsi in spazio bambini, conservando, se possibile, le piastrelle delle pareti, con un motivo che riporta ai flutti del mare. Biblioteca, gioco, socialità, laboratori: tante attività pensate per formare le giovani generazioni ai principi della sostenibilità. Un blocco di attività saranno improntate alla ristorazione, coerentemente ai principi ispiratori del progetto della 4223: chef locali, prodotti a chilometro zero, nel solco della tradizione e della contaminazione. All’interno del mercato del Carmine troveranno sede anche una torrefazione lucchese, una pasticceria lucchese che fornisca prodotti freschi di alta qualità, un “mixology bar” che utilizzi prodotti anche a base alcolica principalmente prodotti a Lucca o di estrazione artigianale. Uno spazio importante sarà dedicato alle botteghe artigiane. Nel chiostro è prevista una piazza verde, un giardino interno che sarà il vero spazio di scambio sociale, dove si potrà ascoltare musica dal vivo, vedere film, giocare a ping pong o biliardino. Al piano superiore, saranno ricavati spazi per coworking, per studenti e un ristorante.
LAVORI DA FARE
Prima della sua completa “messa in opera”, il Carmine dovrà essere interessato da due ordini di interventi. Gli interventi a carico del Comune sono principalmente due: l’installazione dei nuovi infissi e il consolidamento sismico del chiostro. «Abbiamo già aggiudicato una gara da 400.000 euro per i nuovi infissi – spiega l’assessore Francesco Raspini -. I lavori verranno realizzati nella seconda parte del 2022». Nei piani, il consolidamento sismico del chiostro non verrà ultimato prima del 2025. Da parte della 4223 srl invece dovranno essere realizzati lavori di rifinitura al primo e secondo piano per un totale (come indicato nella relazione tecnica sugli interventi) di 3,2 milioni di euro.
ATTIVITA' ESISTENTI
È iniziato il dialogo con le cinque attività esistenti nel Carmine (bar, cioccolateria, macelleria e due ortofrutta) in vista dei lavori di consolidamento sismico del chiostro. Le attività dovranno spostarsi nel periodo dei lavori (circa tre anni) e l’ipotesi più probabile è possano essere trasferite nella chiesa. A questo scopo risulta che abbiano chiesto i dovuti chiarimenti: un po’ spaventa il cambio di ubicazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA