Finti sms, a Grosseto i truffatori rubano nel conto e comprano 500 euro di panettoni

Occhio ai messaggi (seguiti da telefonate) che sembrano arrivare dalle banche: il numero di raggiri cresce ancora

GROSSETO. I truffatori rubano i soldi da un conto e ci comprano 500 euro di panettoni. In un altro caso i denari spillati (tanti) vanno a finire in una pescheria napoletana. Da parte dei derubati, infuriati per la fine dei loro risparmi, fioccano le denunce e le richieste di rimborso alle banche. Si va da poche centinaia di euro a 3-4mila euro ogni volta.

Occhio ai finti “sms” bancari che arrivano sui telefonini: sono truffe. Il Tirreno se ne è già occupato in queste settimane ma il fenomeno continua a crescere e raccontiamo qui uno degli ultimi casi, che rientrano nel fenomeno del cosiddetto “spoofing” (falsi messaggini bancari seguiti da telefonate) .

SMS SPOOFING

Di regola funziona così: il cliente riceve sul telefonino un sms da un numero identico a quello usato dalla banca per avvisare di un accesso anomalo sul conto. Il messaggio è credibile perché appare in coda a quelli precedenti (e veri) già impiegati dalla banca. Anche il testo trae in inganno: risuona come un avvertimento per stare in guardia dai truffatori, ma è proprio quella la truffa. L’invito è a cliccare su un link e l’utente si fida. Inserisce codici e pin, dopodiché riceve una telefonata dal sedicente operatore bancario che finge di bloccare le operazioni fraudolente ma di fatto entra nel conto, saccheggiandolo. Come va a finire? Molti casi sono affrontati facendo ricorso all’arbitro bancario, che più volte anche in queste settimane si è pronunciato a favore del truffato. Ma abbiamo sempre più notizia di casi in cui le banche – alle quali è stato presentato il ricorso arbitrale – “mollano la presa” in corso d’opera e decidono di rimborsare direttamente il cliente interrompendo il procedimento.

I NUMERI

A marzo, in una sola settimana Confconsumatori Grosseto aveva ottenuto, dopo la presentazione delle istanze arbitrali, 3 rimborsi per altrettanti consumatori tutti truffati con lo sms spoofing. «Si parla – ha spiegato al Tirreno l’associazione – di 250 euro, 1900 e 2600 euro che le due banche coinvolte hanno riaccreditato sui conti e sulle carte soggette a truffe. Perché le banche, anziché affrontare il giudizio arbitrale, decidono anche di rimborsare direttamente il cliente viste le anomalie che dovevano essere riscontrate dai servizi antifrode della banca e necessitavano di apposite comunicazioni (come ad esempio la comunicazione specifica circa il collegamento della carta bancomat con l’applicazione Google play – avvenuta in due dei tre casi risolti) e attenzioni».

APRILE BOOM

Siamo arrivati ad aprile e i numeri sono cresciuti ancora. Altri 7 clienti sono stati truffati con lo stesso sistema, il “sms spoofing”, fenomeno sul quale – evidentemente – occorre stare in guardia in questo periodo. Mai aprire i link sul telefonino. Questo mese i soldi sottratti sono andati da un minimo di 750 euro a un massimo di 2.000 euro; 5 di queste 7 persone hanno già proposto ricorso arbitrale ed è al momento pendente la truffa dei 500 euro di panettoni: risaliva al 21 dicembre scorso e il truffato ha presentato denuncia i giorni seguenti dopo essersi accorto dell’ammanco. «In un caso – dicono dall’associazione – c’è stato l’abbinamento della carta prepagato all’applicazione Google pay altrui. In tutti i casi i malviventi entrati sull’home banking hanno utilizzato le carte di credito, bancomat o prepagate per fare dei pagamenti online a caso».

Dall’inizio di quest’anno sono 22 i casi trattati da Confconsumatori. In tutto il 2021 erano stati 21 e al momento non siamo neppure a metà anno, per cui il trend fa pensare a un raddoppio di casi. Insomma crescono le segnalazioni, le denunce e i tentativi di ottenere i rimborsi dei soldi, spariti dal conto e finiti pure in pasticceria.

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