I genitori protestano con una raccolta firme. La sindaca di Empoli: «Continueremo a lottare per tenere aperto il plesso»
EMPOLI. A rischio chiusura la scuola materna De Amicis della frazione di Fontanella (nella stessa situazione c’è anche quella di Avane), al confine tra Empoli e Castelfiorentino lungo la vecchia 429, che fa parte dell’istituto comprensivo Empoli Ovest.
Ci sono pochi iscritti: oggi appena 13 bambini quando il numero minimo per far partire la classe è fissato in 18. Non solo: dall’Ufficio scolastico regionale (il vecchio Provveditorato) hanno dato la disponibilità di un solo bidello (ora si chiama collaboratore scolastico) da collocare nel piccolo plesso sulla Senese Romana. C’è dunque anche un problema di personale da mettere in servizio.
Coperta insomma cortissima: e così le istituzioni scolastiche (a livello regionale, di Città Metropolitana e lo stesso comprensivo) hanno deciso che la scuola non s’ha da fare, e che i bimbi sono costretti a dirigersi altrove, per esempio alla Collodi di Monterappoli, distante quattro chilometri di automobile. Con i disagi che ne conseguono per le famiglie.
I genitori dei 13 bambini di Fontanella sono sul piede di guerra: non vogliono perdere la scuola della frazione. È partita una raccolta firme, un dialogo costante col Comune, una sorta di campagna di informazione per trovare i cinque pargoli che mancano, anche residenti fuori Empoli (per esempio guardando alla confinante Castelfiorentino). Una corsa contro il tempo da qui a settembre per l’inizio del prossimo anno didattico.
«Martedì si è tenuto un incontro a scuola con il dirigente scolastico (il rientrante Salvatore Picerno, contattato da Il Tirreno ma senza successo, ndr) e rappresentanti del Comune di Empoli - spiega un genitore, tra i portavoce della protesta, Stefano Baldini - purtroppo il preside non è venuto con uno spirito costruttivo, ma solo a comunicarci la decisione presa. Noi non ci stiamo e, insieme all’amministrazione, abbiamo avanzato delle soluzioni». «Per esempio - continua Baldini - utilizzare addetti di una impresa di pulizie per coprire le ore pomeridiane mancanti dove non può essere in servizio il bidello. Ancora, proporre l’orario scolastico fino alle 13 o 13,30, e poi da quell’ora e fino alle 16 attivare un servizio di dopo scuola che ha altre linee di finanziamento. La spesa per queste soluzioni alternative sarebbe coperta con risorse proprie del Comune».
Sottolinea il genitore: «Noi manteniamo una speranza, ma probabilmente l’unica vera soluzione è quella di arrivare al numero minimo di iscritti per far partire la classe. E il Comune in questo ci deve aiutare. Va ribadito inoltre che a Fontanella possono iscriversi anche bambini residenti in un altro comune, magari non tutti sono a conoscenza di questa possibilità e mandano i propri figli in scuole più lontane».
Interviene sul caso la sindaca di Empoli Brenda Barnini: «La posizione del Comune è molto chiara ed è sempre stata la stessa. Siamo contrari a qualunque chiusura di plesso scolastico nella nostra città. Abbiamo investito molte risorse in questi anni su tutte le scuole e sostenuto anche i dirigenti scolastici nel periodo Covid, mettendo a disposizione personale in più per gestire entrate e uscite. Continueremo a lottare per tenere aperti tutti i presidi scolastici».
«Purtroppo - chiude - questa decisione (sulle scuole materne di Fontanella e Avane del comprensivo Empoli Ovest, ndr) non dipende dal Comune ma dal ministero, tramite l’Ufficio scolastico regionale».
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