Dopo 41 anni chiude il negozio Conad a Palazzi

CECINA. Ci sono attività che, grazie alla loro longevità, entrano a far parte della nostra vita e dei nostri ricordi. E quando queste attività chiudono, anche una parte dei nostri ricordi sono destinati a sparire. È il caso del Conad City di San Pietro in Palazzi, che dopo 41 anni di servizio alla piccola frazione cecinese, chiude i battenti il 31 maggio. Nato dall’unione dei piccoli commercianti di Palazzi nel lontano 1981, è stato il primo supermercato Conad del comune di Cecina ad essere in funzione.

«Purtroppo quando si arriva a fare delle scelte di questa natura, sono sempre molto ponderate. Non si chiude mai un’attività a cuor leggero – spiega Valter Geri, presidente di Conad Nord Ovest e titolare dei Conad di San Pietro in palazzi, Donoratico e Vallescaia – ma purtroppo bisogna essere oggettivi: non si possono tenere in piedi delle attività che non si auto alimentano a tutti gli effetti. Il Conad di San Pietro in palazzi è un negozio che ha fatto la storia – racconta Geri – e negli anni’80 è stato il primo supermercato Conad a Cecina ed è stato un’eccellenza, ma ora gli incassi parlano chiaro. La struttura, ormai molto datata, avrebbe bisogno di investimenti importanti e purtroppo questo tipo di interventi vengono fatti solo se le potenzialità del mercato li rendono possibili. Il dispiacere c’è perché quando si chiude il dispiacere c’è sempre, però bisogna essere anche razionali. Purtroppo il mercato di oggi è questo e la situazione andrà sempre peggiorando, non ci sono prospettive di miglioramento». Diciamo che non è stata una sorpresa, molti lo temevano dopo l’apertura del centro commerciale Conad a Cecina Nord. «C’erano già delle voci nell’aria, avevamo un presentimento. Gli incassi e le presenze in questo senso parlano chiaro – commenta Ingrid Orrù, dipendente dal 2006 – quindi le motivazioni che portano alla chiusura sono reali. L’unica cosa che posso dire è che mi mancheranno tutti», conclude Ingrid commuovendosi.

«Lavoro qui da una vita – dice Paolo Biancani, che dal 1991 è al servizio dei clienti dell’attività – e si capiva che la situazione andava in decrescendo, sempre di più. La mia vita è qui dentro, tra queste mura – ci confida Biancani – mi sono sposato che già lavoravo qua, ho una figlia di 27 anni che correva tra questi scaffali. Provo tristezza e dispiacere per questa chiusura ma purtroppo il mondo va avanti».

«Sono entrata in questa attività nel maggio del 1991, mi ero appena spostata e ne esco a maggio da nonna. Qui c’era la mia vita, la mia famiglia – racconta Daniela Valdiserri, anche lei piuttosto commossa – sono cresciuta insieme ai miei colleghi, sono diventati i miei fratelli. E anche i clienti, negli anni, si sono accorti del clima sereno che avevamo creato. È un grande dispiacere per me vedere questo esercizio chiudere, mi porto dentro tutte le belle cose che sono successe. Tutti noi, lasciamo qui dentro, un pezzo del nostro cuore».

Daniela, Paolo, Ingrid e tutti i 12 dipendenti ci tengono a ringraziare le persone che sono venute a servirsi da loro e che negli anni, gli hanno voluto bene. «Ho parlato con tutti i collaboratori di Palazzi che verranno debitamente collocati in altri punti vendita – ci tiene a precisare il direttore Valter Geri – li ringrazio per il loro operato e ringrazio altresì tutti i consumatori che hanno frequentato quel negozio trovando una qualità di servizio che contraddistingue ogni nostro punto vendita. Mi auguro che parte di quelle persone possano continuare ad apprezzare i nostri servizi negli altri negozi presenti sul territorio».

Il direttore precisa che ha già pensato a delle nuove modalità per raggiungere il nuovo negozio, Spazio Conad «ho già fatto richiesta all’amministrazione comunale di istituire delle fermate del bus nel centro Corte Acquerta e stavo pensando di contattare qualche associazione come la Pubblica Assistenza o la Misericordia per far accompagnare le persone che hanno difficoltà a spostarsi. Vorrei dare una mano sia alle persone che alle associazioni e istituire questi servizi mi sembrano una cosa giusta anche perché la spesa deve essere un momento di svago e di relazione per tutti».

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