Edilizia, la caccia al personale. Un posto su due resta scoperto
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Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro mina l’exploit delle costruzioni
La sesta filiera trattata nel progetto “Filiere e Territorio” è quella dell’edilizia: i contenuti sono tratti da Ance (l’associazione nazionale dei costruttori edili).
La ripresa dei livelli occupazionali nelle costruzioni è accompagnata da una crescente difficoltà nel reperire personale specializzato. La necessità di adattarsi rapidamente al mutato scenario espansivo post pandemia ha modificato la domanda delle imprese verso profili professionali ricercati. I driver, in questo senso, sono le competenze in ambito digitale e “green”, entrambe molto richieste e temi centrali su cui punta il PNRR . Per le costruzioni, in particolare, il progressivo aumento della domanda per alcune maestranze specifiche risulta, presumibilmente, connessa anche alla realizzazione di interventi legati al Superbonus, strumento fiscale che nello scorso anno ha riscontrato un grande successo sul mercato. Secondo il bollettino annuale dell’Excelsior , redatto in collaborazione con Anpal e Uniocamere , nel 2021 le costruzioni risultano, da un lato, uno dei settori più performanti rispetto al periodo prepandemico in termini di nuove assunzioni programmate dalle imprese (+ 14,1% rispetto al 2019, contro un aumento medio per tutti i settori economici del +0,5%); dall’altro, tuttavia, sono anche ai primi posti per essere caratterizzate da una crescente e preoccupante carenza di manodopera specifica richiesta dalle imprese.
Nel 2021, infatti, il “mismacth” tra domanda e offerta di lavoro nelle costruzioni, espresso dal rapporto tra ingressi previsti giudicati di difficile reperimento da parte delle imprese e il totale delle entrate programmate,risulta pari al 40%, con picchi, nella seconda parte dell’anno, del 50%. Prima della pandemia (2019) lo stesso rapporto era del 28%. In altri termini, in due anni, il gap nelle costruzioni è aumentato di ben 12 punti percentuali, il doppio di quanto accaduto per l’insieme dei settori economici (dal 26% nel 2019 al 32% del 2021).
Le prime indicazioni sul 2022 confermano un ulteriore rafforzamento di tale fenomeno sia nelle costruzioni che in media per tutti i settori economici. Per alcune categorie professionali, inoltre, la difficoltà di reperimento è molto più elevata della media. A questo proposito l’Excelsior, identifica le 30 figure professionali più ricercate. Tra queste, in particolare, figurano gli “installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione”, per i quali la difficoltà di reperimento sale al 57,2 per cento (rispetto al 40% di media nel settore costruzioni) e i tecnici e elettricisti relativi a costruzioni civili (quota vicino al 55%). Inoltre, tra le figure presenti nel macro gruppo degli operai specializzati, si riscontra una percentuale di difficoltà di reperimento elevata (52%) anche per i montatori della carpenteria metallica. In generale, tra le principali cause del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, figurano la mancanza di candidati e una preparazione non adeguata rispetto alle mutate esigenze del mondo imprenditoriale. A questo proposito, in merito ai profili lavorativi più difficili da trovare, il presidente di Unioncamere distingue tra le competenze più qualificate - per le quali permane una vera e propria carenza numerica e dunque occorre lavorare sull’orientamento all’interno dell’iter scolastico – e quelle meno qualificate nelle quali è l’esperienza ad essere un elemento fondamentale. In questo senso, è necessario intervenire affinché i giovani, già durante la scuola, abbiano un primo contatto con il mondo del lavoro.
Secondo un’indagine effettuata dal Centro Studi di Ance , circa il 60% delle imprese rispondenti ha dichiarato di avere intenzione di aumentare il proprio organico nel corso di quest’anno, prevedendo, in quasi l’80% dei casi, un incremento fino a 5 nuovi addetti. Il 14% ritiene di potersi spingere su un numero più elevato, compreso tra i 6 e i 10 lavoratori. Tali indicazioni lasciano intendere che anche il “sentiment” delle imprese associate appare improntato ad una rinnovata positività, dopo tanti anni di crisi, a conferma che ci sono segnali di ripresa in atto per il settore, testimoniati dai principali indicatori ufficiali. Tuttavia, come già detto, sussistono anche dei rischi che potrebbero seriamente compromettere il trend di crescita, come il problema della carenza di manodopera nelle costruzioni. Anche in questo caso, i giudizi espressi dalle imprese associate danno immediata contezza del fenomeno: oltre il 70% delle imprese lamenta difficoltà elevate nel reperire alcuni profili professionali.