Grido d’allarme dal volontariato pisano: «Rincari mettono a rischio i servizi»
Appello a Regione e Comuni per un accordo su tariffe e pagamenti
Pisa È un vero e proprio grido d’allarme con annessa richiesta di aiuto quello lanciato dalle associazioni di volontariato di Pisa e della provincia durante un’assemblea al centro Sete sois sete luas di Pontedera. Misericordia, Pubblica assistenza e Croce rossa di tutta la provincia per chiedere sostegno economico e, soprattutto, una diversa considerazione rispetto all’importanza del lavoro svolto dai volontari ogni giorno. I problemi sono tanti e sono, nella maggior parte dei casi, economici. Come le tariffe per i rimborsi legate al trasporto di pazienti o ai servizi di emergenza delle ambulanze ferme al 2004. Oppure i tempi di pagamento che si allungano sempre più. O la necessità di cambiare i mezzi ogni 250mila chilometri o dieci anni di “vita”. Contesto finanziario difficilmente sostenibile considerati i rincari di carburanti o energia.
Pandemia da Covid, guerra in Ucraina e aumento delle spese energetiche, oltre a ulteriori costi per adeguamenti alle nuove normative per l’emergenza come le limitazioni di età dei volontari, maggiori costi per rinnovare i mezzi di soccorso sono i motivi dell’allarme. «Il volontariato non è conosciuto e riconosciuto dalle istituzioni per quanto ci si aspetterebbe da chi continuamente ci chiede sempre di più – dicono dalle associazioni –. Il volontariato è elemento di risparmio per rispondere a bisogni della comunità? Di sicuro, ma non soltanto. Anche un risparmio ma soltanto grazie all’impegno quotidiano di tantissimi volontari. Rivendichiamo con forza una diversa considerazione.
Tra le criticità c’è anche la «disomogeneità di funzionamento delle tre aree vaste delle altrettante Asl Centro, Nord Ovest e Sud Est, l’aggravante dello svuotamento del Tavolo locale. Tavolo di confronto in cui si portavano, riuscendo spesso a trovare soluzioni utili, gran parte dei problemi del territorio». E ancora: «Avendo consapevolezza di queste crescenti difficoltà, che ci preoccupano soprattutto per i riflessi negativi sulle popolazioni e sulle persone più deboli e indifese in particolare».
Così, la richiesta alla Regione è di «un confronto in cui affrontare urgentemente le tematiche di competenza regionale e del governo nazionale, tra cui la dotazione agevolata di nuovi mezzi di soccorso e sociali, la verifica di normative regionali per un concreto coordinamento e omogeneità di funzionamento delle tre aree vaste, la necessità di ridare ruolo e poteri ai Tavoli locali di zona e monitorare con cadenze brevi le condizioni reali di salute del volontariato, oltre ad avviare una riflessione sull’attuale sistema del Servizio civile.
L’assemblea ha anche incaricato i coordinamenti delle associazioni per promuovere iniziative di coinvolgimento e sensibilizzazione nei confronti di Comuni e comunità, sulle problematiche del volontariato per trovare insieme soluzioni efficaci e risolverle a partire da quelle più urgenti.
«Chiederemo ai sindaci di coinvolgere, su questi temi anche in forma aperta, i rispettivi consigli comunali, assicurando da subito la nostra partecipazione, auspicando anche il coinvolgimento dell’Anci, l’Associazione nazionale Comuni italiani – continuano da Misericordia, Pubblica assistenza e Croce rossa –. Inviteremo anche i consiglieri regionali eletti in provincia a un incontro in cui condividere le problematiche e le criticità con cui dobbiamo misurarci con crescenti difficoltà allo scopo di trovare insieme elementi e iniziative utili ed urgenti per aiutare il volontariato e la solidarietà».
L’obiettivo è «costruire dal basso una rete coesa e capace di darci maggiore forza nel confronto, sempre più stringente con le istituzioni».
L’allarme è rilevante, perché rischia di ricadere sui cittadini. «Un esempio su tutti – sottolineano ancora i volontari –. Oggi è più difficile il trasporto di pazienti in ospedale perché gli equipaggi vengono trattenuti inutilmente per ore, in attesa con i pazienti in barella. Già questo elemento mette in crisi servizi e volontariato ma così facendo, non riusciremo più a dare positive risposte rispetto alle richieste di servizi dei cittadini. Altro esempio sono i ritardi nel pagamento delle fatture emesse per i servizi a causa di nuove criticità burocratiche e organizzative negli uffici delle Asl. Nonostante tutto, la nostra passione ci sorregge e infatti il volontariato è presente, vuole esserci ancora. Magari con meno problemi grazie ad una nuova e migliore interazione con istituzioni e comunità».
Poi l’appello ai cittadini: «Venite a far parte del volontariato. Tutti possono dare una mano al prossimo». E infine quello alla politica: «Sosteneteci e considerateci per quanto merita il volontariato. Lo dovete ai vostri elettori e cittadini. E, così facendo, ci troverete sempre, quando serve e servirà, per il bene di tutti». l
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