Telecamere a Lucca: il bando è un flop. Offerte non valide, va rifatto

LUCCA. Telecamere, il Comune fa un bando da 1,5 milioni di euro per ampliare e ammodernare il sistema di videosorveglianza della città: partecipano undici aziende ma non si arriva all’affidamento e la gara andrà rifatta. Motivo? Nessun concorrente ha soddisfatto i requisiti tecnici previsti nel capitolato di gara.

Il tema della sicurezza e di conseguenza degli impianti di videosorveglianza presenti sul territorio, è da sempre terreno di dibattito: c’è chi vuole più telecamere e chi spiega che sono un deterrente ma non la risposta definitiva al problema sicurezza. Ovviamente il tema è tornato a far discutere durante la campagna elettorale per la scelta del nuovo sindaco. Per questo merita di essere raccontato quanto accaduto nelle ultime settimane con il flop del bando. Partiamo dal principio.

A inizio marzo è stato pubblicato sulla piattaforma Start l’avviso pubblico per l’affidamento di “nuove implementazioni e dei servizi per il sistema di videosorveglianza del Comune di Lucca”. L’azienda vincitrice del bando avrebbe stipulato un accordo quadro con il Comune e per i prossimi quattro anni si sarebbe impegnata ad adeguare, ampliare e manutenere il sistema già esistente, fornendo apparecchiature e servizi. L’importo messo a base della gara era di 1,49 milioni di euro. Non poca cosa.

La gara è scaduta l’11 aprile e a quella data erano ben undici le aziende che si erano fatte avanti, presentando un’offerta tecnica e una economica. Si trattava di Estracom di Prato; Sistec di Molfeffa; Tecno Service di Lucca (via La Viaccia); Iles di Prato; Telecom Italia Milano; Ingegneria & Software Industriale di Roma; Site-Electron di Bologna; Fgs di Bergamo; Seti di Salerno; Sagredo Engineering di Roma; Onlicom della provincia di Bari. Al termine della disamina della documentazione amministrativa tutte le domande vengono ammesse alla fase della valutazione tecnica. Se ne occupa la commissione giudicatrice nominata ad hoc, che valuta dettagliatamente le offerte stesse ma al termine del lavoro conclude che nessuna soddisfa i requisiti minimi fissati dal capitolato speciale di appalto. Pertanto, si procede all'esclusione di tutti gli operatori economici che hanno partecipato, senza neppure arrivare alla valutazione dell’offerta economica.

È singolare che in una gara di questo tipo, su undici partecipanti non ve ne sia stato uno in grado di soddisfare le richieste previste. Le cose sono due: o tutte le aziende partecipanti hanno prestato poca attenzione a quanto previsto dal capitolato di gara, oppure la commissione giudicatrice è stata particolarmente pignola. Dal Comune propendono per la prima ipotesi e fanno sapere che presto verrà indetta una nuova gara pubblica.

La pensa diversamente, invece, Flaminio Cirillo, legale rappresentante della Seti, azienda con sede in provincia di Livorno ma che già lavora in Toscana (ha in carico il sistema di videosorveglianza del Comune di Livorno). Durante la seduta della commissione in cui vengono dichiarate non valide le offerte tecniche, il titolare di Seti fa notare che sul mercato non si trovano “telecamere Ptz” (visione a 360 grandi, alto e basso, zoom) che soddisfano i requisiti del bando, in particolare per ciò che riguarda la possibilità di ingressi di alimentazione ulteriori rispetto al Poe (ovvero il cavo che oltre all’energia connette anche alla rete Ethernet). Raggiunto telefonicamente dal Tirreno Cirillo conferma questa versione e annuncia: «Presenteremo un’istanza in autotutela – spiega –, in pratica chiediamo alla commissione di rivalutare le sue decisioni. Le condizioni espresse dal bando nel nostro caso sono soddisfatte e pertanto chiediamo di essere riammessi. Se la richiesta non sarà accettata valuteremo la possibilità i fare ricorso. Capitolato sbagliato? Non direi, forse alcune aziende non hanno prestato la dovuta attenzione all’offerta presentata ma soprattutto mi pare che in certe valutazioni la commissione abbia usato criteri troppo stringenti».

Di certo c’è che a breve non ci sarà nessun affidamento per l’ampliamento e l’adeguamento del sistema di videosorveglianza del Comune. Una carta, che vista l’importanza del tema, avrebbe potuto essere giocata in campagna elettorale. Così non sarà.

Altrettanto certo è che negli ultimi tempi Lucca ha fatto passi da gigante nel miglioramento della videosorveglianza: nel 2012 le telecamere in rete erano appena 40, mentre nel 2017 erano già 130 e ora sono aumentate ulteriormente anche se una contabilità precisa non c’è (soprattutto di quelle davvero funzionanti). Da qualche anno, inoltre, le immagini sono visibili contemporaneamente dalle centrali della questura, della municipale e dei carabinieri. Il problema è che nessuno le controlla in tempo reale (lo si fa solo a posteriori, in caso di denunce e indagini della procura). l

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