Incontro tra le imprese e i ragazzi nell’aula magna dell’Itis Galilei di Livorno. «Non è vero che il lavoro non c’è, dovete essere bravi a prendervelo»
LIVORNO. Il terzo ed ultimo appuntamento livornese col progetto “Filiera e territorio” organizzato da Il Tirreno in collaborazione con Confindustria si è tenuto nell’aula magna dell’istituto ITIS Galilei. Coordinati dalla dirigente scolastica Manuela Mariani e da Elena Pozzoli di Confindustria Livorno-Massa Carrara, sono stati davvero molti quelli che hanno preso la parola con interventi chiari e illuminanti, davanti ai ragazzi delle classi quarte e delle quinte che hanno seguito l’iniziativa con molto interesse.
I RELATORI
Tanti, come detto, coloro che si sono succeduti al microfono. Per la filiera chimica: Veronica Cremonesi di Federchimica. Per il gruppo Laviosa: Riccardo Grilli (direttore HR), Stefano Javarone (responsabile tecnico commerciale per il settore Geotecnico) e Jasmine Micheli (HR business partner del gruppo). E poi Jennifer Cavallini (Hr & Communication Manager) Ineos Manifacturing Italia. Per la filiera meccanica: Sabrina De Santis (Federmeccanica), Stefano Santomauro (HR manager - siti produttivi Livorno e Pozzuoli) Leonardo. Valentina Manchini, Paola Languardia e Fabio Ricci per Pierburg Pump Tecnology S.P.A. Cristiano Montalbano (Marketing assistant) Trelleborg Sealing Solutions). Filiera Nuove tecnologie: David Stefano Zolesi, presidente di Kayser Italia e Andrea Arienti, fondatore e CEOI di 3DNEXTECH.
IL RUOLO DEL GIORNALE
Presente anche il vicedirettore del Tirreno Cristiano Meoni, che ha illustrato brevemente l’idea che ha condotto alla serie di incontri tra aziende e ragazzi a Livorno, Cecina, Rosignano, Piombino, Massa e Carrara. «Mi occupo da tempo anche di questioni di lavoro per il giornale – ha spiegato – e abbiamo notato negli ultimi anni un fenomeno nuovo, crescente e preoccupante. Ovvero un disallineamento marcato, fra domanda e offerta di lavoro.
Si offrono posti che non vuole nessuno, e si cercano posti che non ci sono più. Pensiamo che il problema sia soprattutto di comunicazione? Un giornale cosa deve fare: deve provare a connettere i pezzi della comunità, essere facilitatore di relazioni. E così abbiamo voluto connettere il mondo della scuola e quello del lavoro. Abbiamo trovato grande interesse nelle scuole e nelle aziende. Perché è giusto dare ai ragazzi la visone più completa della situazione visto che si stanno per affacciare al mondo del lavoro».
C’è in cantiere anche un progetto importante, col Gruppo Sae: «L’alternanza scuola lavoro. Formeremo una grande redazione scuola, con la quale affrontare i vari aspetti dell’approccio all’informazione che è un percorso di crescita fondamentale. Ci sarà un occhio di riguardo per l’orientamento».
VOI COME PAGINE BIANCHE
Dopo Meoni comincia il filotto degli interventi. Tra i più coinvolgenti quello di Santomauro (Leonardo). «I profili che noi cerchiamo sono perfettamente in linea con i vostri indirizzi di studio - dice -. Ma c’è una cosa che mi piace dire quando parlo ad una platea di giovani come la vostra: avete il futuro davanti, siete un libro con le pagine bianche. E sta a voi scriverle, dovete essere gli artefici del vostro destino.
La prima cosa che guardo in un ragazzo che incontro che vuole lavorare con noi sono gli occhi. La luce della passione che si vede nello sguardo, per fare quello per cui avete studiato. Dovete essere spinti dalla voglia di imparare. Non credete alle false notizie del “non c’è futuro, non c’è lavoro per i giovani”. Il lavoro c’è, sta a voi prenderlo. Avete tutto il tempo. Credo molto nella vostra forza e vi dico che il mondo del lavoro vi aspetta».
SOSTENIBILITÀ E DINAMISMO
Sulla stessa linea Grilli (Laviosa). «Un’iniziativa che le aziende del territorio aspettavano da un po’ di tempo – ha spiegato – il futuro è nella sostenibilità nell’innovazione, nel dinamismo e entusiasmo in quello che si fa all’interno dell’azienda e tutto ciò si può avere soltanto con l’apporto dei giovani. Che sono nati a contatto con la tecnologia. Voglio sottolineare l’esigenza di conoscere l’inglese, perché altrimenti è davvero difficile cogliere tutte le possibilità che si presentano». Cavallini fornisce un suggerimento prezioso.
«Quando vi presentante ai colloqui presentatevi preparati. La prima domanda che faccio ai candidati è se conoscono la nostra azienda, e spesso i ragazzi rimangono ammutoliti. E questo mi dispiace. Chi sta dall’altra parte lo dà per scontato. Cercate di conoscere il più possibile dell’azienda per la quale vi proponete. Ci sono tutte le informazioni, le potete trovare». l
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