Violenza di genere, nasce uno sportello rivolto alla platea di tre università
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Il servizio gestito dalla Casa della donna
PISA. Nessuna istituzione è immune alla violenza di genere, purtroppo, neppure quei luoghi di cultura e di conoscenza come le università. Seguendo una tendenza, che a livello europeo preme per intensificare le azioni mirate contro le ramificazioni della violenza nelle sue più svariate forme a discapito delle donne, è stato inaugurato ieri lo “Sportello Interuniversitario” pisano contro la violenza di genere.
La giornata inaugurale dell’iniziativa si è tenuta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza con una fitta programmazione di interventi provenienti dalle realtà e dai soggetti che da più di un anno avevano in serbo l’organizzazione del progetto. Ad introdurre l’evento di presentazione del nuovo sportello di riferimento per tutti e tre i poli universitari cittadini sono stati il rettore dell’ateneo pisano Paolo Mancarella, la rettrice Sabina Nuti della Scuola Superiore Sant’Anna e il direttore Luigi Ambrosio della Scuola Normale Superiore. In un contesto di profonda sinergia il nuovo sportello è venuto alla luce grazie alle proficue interazioni tra il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità dei tre atenei, il Centro antiviolenza dell’associazione Casa della donna di Pisa e le componenti studentesche coinvolte nella ricerca e nei laboratori di studi connessi alla tematica.
«Era tempo di agire. La motivazione non è una delle più felici, ma questa è senz’altro una giornata di grande importanza», osserva Renata Pepicelli, coordinatrice e delegata Cug Unipi allo sportello. Frutto di una visione comune che unisce nella causa tutti i soggetti promotori dell’iniziativa, lo sportello pisano è unico nel suo genere, innanzitutto perché di riferimento alle tre realtà accademiche del territorio e nonostante sia nato dalla necessità di combattere le violenze subite dalle donne, lo sportello è aperto a tutti, senza distinzione di genere o di identità sessuale. Rivolto esclusivamente a chi studia, insegna e lavora nei tre atenei, ossia, una comunità di oltre 60mila persone, lo sportello emerge dalla voglia di tutelare le persone offese da atti di violenza, di discriminazione di genere nell’accezione più ampia, compresi gli ambiti psicologico, fisico, sessuale, economico e morale. Le violenze, inoltre, non dovranno necessariamente essere state subite all’interno dell’università o da persone che ne appartengono, offrendo alle vittime supporto e sostegno tempestivo anche se le stesse violenze si siano verificate, ad esempio, in ambiente domestico. In modalità anonima, gratuito e senza obbligo di esporre denuncia lo sportello sarà gestito tramite convenzione con il centro antiviolenza della Casa della donna che da più di trent’anni, grazie all’estesa rete di volontarie, fornisce aiuto alle donne vittime di maltrattamento tramite l’attivazione di percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
«Durante la pandemia – spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del Centro antiviolenza dell’associazione, – abbiamo visto crescere il numero di donne che ricercano aiuto e questa è una tendenza ancora attuale. Molte di loro sono giovanissime studentesse universitarie». Come riportato da Zitiello, solo da gennaio a maggio di quest’anno, 140 donne si sono rivolte al Centro, di cui 16 tra studentesse, ricercatrici e personale amministrativo degli atenei, quasi il doppio se comparato all’anno 2021l