Botte al centro sportivo del Grosseto: l'ex vicepresidente Ceri e il custode protagonisti della zuffa
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Alcune persone che dicono di aver assistito alla scena raccontano che Ceri e compagni avrebbero circondato Thomas Tenci, il custode del campo, proprio davanti alla stanza usata come lavanderia, vicino a uno dei cancelli
GROSSETO. Urla, minacce e testate. Ancora non si sa bene come sia andata, fatto sta che nel pomeriggio di venerdì 24 giugno al campo sportivo di Roselle dell’Us Grosseto è scoppiato il caos. Le uniche grida avrebbero dovuto essere quelle di alcuni giocatori che stavano disputando una partitella di "scapoli contro ammogliati", e invece il prato davanti alla lavanderia si è trasformato - a detta di alcuni testimoni - in una sorta di ring. Questo è solo l’ultimo dei dissapori tra la nuova e la vecchia proprietà. A scatenare la lite sarebbe stato infatti l’arrivo al campo sportivo dell’ex vicepresidente della società (e ancora socio di minoranza) Simone Ceri, accompagnato da Riccardo Ciani e Marietto Moni. Su come sia andata, ci sono versioni differenti e contrastanti. Certo è che si è reso necessario l’intervento di Digos, poliza e ambulanza. E che pioveranno denunce.
Alcune persone che dicono di aver assistito alla scena raccontano che Ceri e compagni avrebbero circondato Thomas Tenci, il custode del campo, proprio davanti alla stanza usata come lavanderia, vicino a uno dei cancelli. I tre avrebbero inveito contro di lui e lo avrebbero picchiato. A detta dei testimoni, gli sarebbe stato intimato di lasciare subito «questa società di ...» e sarebbero poi poi partite tre testate, solo una delle quali lo avrebbe colpito allo zigmo. Sanguinante, Tenci si sarebbe poi allontanato per tamponare il taglio. È stata chiamata anche l’ambulanza, e Tenci è stato trasportato in ospedale. Le sue condizioni non erano gravi, ma si è preferito effettuare i controlli. Nessuna frattura, "solo" una contusione. Tutti coloro che hanno assistito sono stati a lungo sentiti dai poliziotti arrivati sul luogo della presunta aggressione.
«Hanno urlato che mi avrebbero tirato una coltellata. Che chiunque aiuti questa società deve essere accoltellato», racconta l’ex consigliere comunale Rinaldo Carlicchi, che nel pomeriggio di venerdì 24 giugno, all’arrivo di Ceri e compagni, si trovava al centro sportivo, e che dice di aver assistito al pestaggio. Per quanto lo riguarda, racconta di essere stato "solo" aggredito verbalmente, ma sporgerà comunque denuncia.
Ma Ceri racconta una storia completamente diversa. Nella sera di venerdì 24 giugno, qualche ora dopo l’accaduto, è andato in questura per sporgere denuncia contro Thomas Tenci e Rinaldo Carlicchi, per la presunta aggressione subita; denuncerà anche la scomparsa di alcuni suoi completi. «Al centro sportivo ci ho lasciato il cuore - dice - ma anche dei borsoni con dentro alcuni completi. Ne avevo bisogno per una partita e mi sono accorto di non averli». E a quel punto Ceri si sarebbe ricordato che quelle divise si trovavano in una baracca al centro sportivo. «Sono andato lì per riprenderle - racconta -. Quando sono arrivato il custode (Tenci) mi ha chiesto cosa ci facessi lì. Gli ho spiegato e mi ha detto di andare a guardare nella baracca. E così ho fatto». Non avendo trovato ciò che stava cercando, il trio si sarebbe poi diretto verso la lavanderia, ma anche lì niente completi. «Stavo per andarmene, anche se a mani vuote, quando è uscito il custode e ha detto che io lì non ci potevo stare. E a quel punto mi ha messo una mano sul petto e mi ha spinto», accusa Ceri. E dice anche che, siccome quello è uno spazio pubblico e che inoltre lui detiene ancora una piccola parte di società, non accetta che gli venga detta una cosa simile. Quando gli viene chiesto se è vero che c’è stata una rissa, risponde: «Io di cazzotti non ne ho visti e non me ne hanno dati». Poi racconta di essere stato insultato da Carlicchi quando ormai era fuori dal cancello. «A quel punto sono tornato indietro e gli ho chiesto cosa volesse - dice ancora Ceri - Se era lì per giocare a calcio doveva tornare a farlo». E tuona ancora, affermando che la situazione è stata portata all’esasperazione: «Queste cose io le ho sempre risolte tra uomini. Non c’era bisogno di alzare questo polverone. Si vede che gli serviva farlo», dice ancora. Ceri dice che anche Moni ha sporto denuncia, e che Ciani lo farà. Insomma, un racconto degli eventi del tutto divergente rispetto a quello fatto da altre persone che erano al campo sportivo. Intanto la polizia indaga.