Gas e Luce, un milione di toscani pagherà di più: il peso degli aumenti e il "salvagente" per evitare la stangata
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Il mega-rincaro – il sesto nel giro di un anno almeno per la luce – è stato analizzato da una nota società indipendente che opera nella ricerca in campo energetico e ambientale
In una delle estati più calde che si ricordino, per un milione di toscani, a brevissimo, si annunciano sudori freddi. A meno di interventi riparatori da parte del governo, anche all’ultimo minuto, per i clienti che ancora si trovano in regime di “maggiore tutela” le bollette di luce e di riscaldamento sembrano destinate a schizzare all’insù a partire dal 1° luglio e per i successivi tre mesi. Con rincari del 17% la prima e addirittura del 27% il secondo.
La stan
Per una famiglia tipo che consuma 2.700 kilowattora all’anno e 1.400 metri cubi di gas significa dover sborsare 194,40 euro in più per la luce e 462 euro in più per il riscaldamento su base annua. Insomma, oltre 650 euro in più. Una stangata.
Stima per tre mesi
Il mega-aumento – il sesto nel giro di un anno almeno per la luce – è stato stimato dalla società indipendente di ricerca in campo energetico e ambientale Nomisma energia srl. Che ha provato a tradurre in numeri quella che, in definitiva, sarà poi una decisione dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che resterà valida per i mesi di luglio, agosto e settembre.
Il gas russo
Il calcolo, tutto sommato, è facile. «La nostra è una stima grezza, brutale – spiega il presidente di Nomisma energia Davide Tabarelli – ma, in fondo, è un semplice automatismo. Ogni trimestre Arera stabilisce le tariffe. Il calcolo dei prezzi ha degli automatismi abbastanza definiti. Tutto ruota intorno al prezzo del gas sul mercato internazionale, il cosiddetto Ttf (Title transfer facility). Il 16 giugno la Russia ha deciso di tagliare le forniture alla Germania e all’Italia. E questo ha fatto schizzare i prezzi. Il gas, ad esempio, passa da 80 a 130 euro al Megawattora».
Il calcolo
Preso l’algoritmo che definisce la tariffa, e sostituito il prezzo all’ingrosso con i nuovi valori, i conti sono presto fatti. Secondo la stima di Nomisma, i rincari della materia prima faranno schizzare l’energia elettrica a 48,50 centesimi a kilowattora; oggi costa 41,34 centesimi.
Se fosse confermato, sarebbe il prezzo più alto di sempre.
Ad oggi, infatti, il picco massimo che ha tolto il fiato alle famiglie è stato quello del primo trimestre di quest’anno, 46,03 centesimi a kilowattora.
Quanto al gas, sempre Nomisma stima un aumento da 1,23 a 1,57 centesimi di euro a metro cubo della materia prima, che rappresenta circa il 70% del costo totale della tariffa, le altre voci riguardano il trasporto e la gestione del contatore, gli oneri di sistema e le imposte. In bolletta, insomma, è quasi il 30% in più.
No comment da Arera
Al momento, Arera, contattata dal Tirreno, non conferma né smentisce le previsioni di Nomisma. «Non commentiamo le previsioni di altri istituti», spiegano dall’Autorità.
Le “condizioni per i clienti in maggior tutela”, leggasi «tariffe», valide per il terzo trimestre 2022 saranno aggiornate il 30 giugno.
«In quell’occasione – dicono ancora dall’Autorità – spiegheremo le motivazioni degli andamenti che verranno determinati, in base alle condizioni dei mercati e applicando tutte le misure di contenimento previste dal governo dai precedenti decreti e dall’ultimo decreto della scorsa settimana».
Il salvagente
E forse sta proprio qui il salvagente a cui le famiglie possono aggrapparsi.
Come già avvenuto con il prezzo del carburante, il governo potrebbe infatti decidere di intervenire per tamponare i rincari. Prima che le tariffe trimestrali diventino effettive, infatti, Arera le sottopone al ministero della Transizione energetica. E non è escluso che il governo possa prendere provvedimenti anche all’ultimo minuto.
«La decisione finale spetta all’Arera – conclude il presidente di Nomisma energia, Tabarelli – che certamente tenterà qualche intervento, con l’aiuto del governo, per limitare l’impatto della crisi sulla spesa dell’energia delle famiglie».
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