Uffizi, TikTok censura la Venere del Botticelli: «È nudo»
Per il social dei giovani l’opera di Botticelli è «nudo e attività sessuale per adulti». No comment dagli Uffizi. Il museo “vittima” dell’algoritmo che non riconosce l’arte
FIRENZE. «Nudo e attività sessuale per adulti». Anche TikTok, il social provocatorio, cade vittima dell’algoritmo e oscura per un giorno e mezzo il quadro e un video (divertente e per nulla provocatorio) che avevano come protagonista la Venere di Botticelli. Sembra che per questo “misunderstanding” molti followers degli Uffizi abbiano protestato «perché quella che è l’opera più fotografata e iconica del mondo non può essere classificata come oscena o addirittura pornografica».
Da via della Ninna però nessuno ha voluto rilasciare una dichiarazione sull’accaduto. Quello che appare chiaro è che l’algoritmo capisca poco di arte. E non parliamo solo di TikTok ma anche di Facebook e Instagram, sui quali opere di valore inestimabile (culturale e non solo) vengono continuamente definite come “inappropriate”. Gli Uffizi non solo i soli ad essere incorsi in questo inconveniente. Per rimanere a Firenze, un’altra celebre opera “sospesa” dai social – era stata postata da alcuni storici dell’arte – fu quella del David. E la cosa, oltre a far sorridere sollevò un vespaio di polemiche. Un anno fa anche l'Albertina e il Leopold Museum di Vienna, sono stati segnalati o sospesi per aver pubblicato opere d'arte considerate "oscene".
L'Albertina è stata sospesa da TikTok a luglio, e successivamente bandita, per aver postato video con le opere dell'artista e fotografo Nobuyoshi Araki, i cui soggetti erano spesso donne nude. Nel 2018 il Museo di Storia Naturale della capitale austriaca aveva pubblicato un'immagine della statuetta preistorica della Venere di Willendorf, che potrebbe aver simboleggiato la maternità o la fertilità. Facebook ha ritenuto il post pornografico e lo ha rimosso.
A settembre, la piattaforma ha anche segnalato il post del Museo Leopold con un dipinto di Moser come "potenzialmente pornografico". Stesso destino è accaduto, nelle ultime settimane, alla foto de «L’origine du monde» di Gustave Courbet, postata da un’insegnante francese, ritenuta scandalosa e quindi cancellata per la sua rappresentazione realistica dei genitali femminili. Perfino la Sirenetta di Copenaghen, simbolo della capitale danese, fotografata ogni anno da milioni di turisti, è stata bloccata dai social media. Un elenco lunghissimo che dimostra la “cecità” dell’algoritmo e una vera e propria censura dell’arte, tanto che alcune delle maggiori istituzioni museali del mondo si stanno chiedendo se valga ancora la pena stare sui social ed essere sottoposti a queste limitazioni. Ma scambiare un’opera rinascimentale per un’immagine vietata ai minori ha tutto il sapore di una boutade. TikTok, insomma, non smette di stupire per le sue scelte molto spesso assurde in fatto di censura, severa in alcuni casi, totalmente assente in altri. l
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