Soffocati dal traffico: scatta la rivolta in via del Gallo
Montecatini, il comitato residenti ha scritto al Comune e all’Arpat: «Almeno i camion devono essere dirottati su Pieve a Nievole»
Montecatini. Dopo soli 15 giorni di traffico continuo, ininterrotto e a doppio senso, il manto stradale di via del Gallo inizia già a dare i primi segni di cedimento. «Proprio in mezzo all’incrocio – fa notare Alessandro Biagini, con trascorsi lavorativi all’acquedotto – si vede benissimo un avvallamento con una piccola perdita d’acqua. Fra qualche giorno, la criticità sarà ancora maggiore costringendo i tecnici di Acque all’intervento». Sarà dunque in quell’occasione che, per la piccola e ora trafficatissima strada di periferia, si potranno aprire scenari davvero difficili, con il traffico pesante presente fra l’ira dei residenti costretti a sopportare rumore e smog per 24 ore di fila.
Questo forte disagio dovuto a una viabilità divenuta in poco tempo insostenibile, ha avuto come unico pregio quello di cementare ancor più i legami di vicinato esistenti fra i residenti di quest’ultimo lembo di Montecatini. «Questa situazione – dice Gianfranco Sandrelli, una delle anime della protesta – è la logica conseguenza della chiusura senza criterio di gran parte del vialone del Melani per la costruzione di un’importante rotatoria spartitraffico. A parer mio, si doveva chiudere il traffico solo in una parte della rotatoria interessata ai lavori, consentendolo alternativamente, nell’altro senso.
Se poi così non è stato fatto, almeno si dovevano studiare delle soluzioni alternative per la viabilità, come ad esempio convogliare in tutta via delle Cantarelle, nel comune di Pieve a Nievole, parte del traffico pesante che, invece, in questo modo viene assorbito solo da via del Gallo». Il convitato di pietra del piccolo sit in organizzato nel tardo pomeriggio dai residenti proprio all’incrocio fra via del Gallo e via dello Zizzolo, è proprio il vicino comune di Pieve a Nievole, verso la cui sindaca Gilda Diolaiuti sono tutti concordi nel dire che «è bravissima a portare avanti gli interessi del suo Comune, a differenza degli amministratori di Montecatini che non sono capaci a difendere i loro». In questi giorni, il comitato dei residenti ha inviato alcune pec al Comune di Montecatini, all’Ufficio Ambiente e all’Arpat, chiedendo delle verifiche di vivibilità in questo piccolo tratto di strada.
«A mio parere – dice Marinella Atzori che in quel tratto di strada ha un negozio di parrucchiera – questa situazione è dannosa per tutti. Sia per i residenti che per chi, come me ha un’attività commerciale in questo punto della città, che ogni giorno è costretta ad ascoltare le giuste lamentele delle clienti che non trovano più parcheggio in quest’area e che devono correre via velocemente una volta terminata l’acconciatura per non consentire allo smog di posarsi sui loro capelli». Sull’aspetto della qualità della vita in caduta libera in quest’angolo di città si concentra invece l’intervento di Osvaldo Soriani, anch’egli residente nella piccola strada. «Fino a 15 giorni fa – sostiene con il plauso di tutti – abitare al Gallo era sinonimo di vita tranquilla. Adesso non riesco a pensare che per tutta l’estate dovremmo sopportare un caos del genere». Caos che per alcuni, è anche e soprattutto sinonimo di insicurezza.
«Ormai è diventato difficilissimo uscire dal cancello di casa – dice sconsolata la signora Rossana Parlanti – sia a piedi che in bicicletta. I rischi di essere investiti sono davvero molti e, se finora non è successo nulla, gran parte lo si deve alla buona sorte». Alcuni grossi camion carichi di grandi balle di paglia arrotolate che, al loro passaggio, fanno effettivamente sobbalzare, scatenano poi i commenti salaci dei numerosi cittadini giunti all’incontro ieri. «Vorremmo proprio vedere come si troverebbero qui gli assessori comunali che dicono che questo disagio è assolutamente sopportabile». Altri residenti, più ferrati nell’arte diplomatica, auspicano invece un tavolo di confronto fra il Comune di Montecatini e i comuni di Monsummano e soprattutto, di Pieve a Nievole. «A parer nostro – dicono – i politici non si sono parlati a sufficienza. A questo punto occorre invece un confronto vero».
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