Dalla Regione quasi 500mila euro al progetto che darà una destinazione sociale agli immobili confiscati ai Casalesi
GERENZAGO. Ci sono voluti nove anni, ma finalmente le palazzine e villette appartenute al clan camorristico dei Casalesi potranno tornare a nuova vita. Il Comune ha ottenuto dalla Regione un finanziamento di 481mila euro (la parte più consistente del milione e 154mila euro stanziato dal Pirellone, visto che Gerenzago aveva presentato 5 progetti) che serviranno per ora al recupero e alla destinazione sociale di due palazzine in via Genzone, anche se il progetto complessivo riguarda anche altri immobili.
I CASALESI
Il complesso era stato sequestrato al clan dei Casalesi nel 2012, quando un’operazione della Guardia di finanza aveva portato a 10 arresti e aveva messo i sigilli su 87 immobili, sparsi sul territorio nazionale, ma anche su auto e società per un valore di circa 22milioni. La giunta Marinoni si è battuta per ottenere l’assegnazione degli immobili realizzati nel 2006 e finiti nell’elenco dei beni confiscati alla criminalità organizzata. In tutto 2mila metri quadrati sui quali erano state costruite 2 palazzine con una ventina di alloggi e 7 villette a schiera, con appartamenti di quasi 120 metri quadrati. Tutti con relativi box.
Ora, finalmente, è iniziato il recupero di questi immobili dismessi, diventati il simbolo della lotta all’illegalità. Case costruite con i soldi sporchi della camorra a cui verranno restituite dignità e decoro, mettendole a disposizione di enti e associazioni no profit. «Pubblicheremo un bando per individuare il soggetto a cui consegnarle a titolo gratuito – spiega il sindaco Abramo Marinoni -. Potrebbero essere assegnate a case di riposo o associazioni che si occupano di disabili o di bambini e adulti con particolari patologie». Un progetto che si è già accaparrato fondi pubblici per un totale di circa 526.010 mila euro (55mila dallo Stato e ora 481mila dalla Regione). «La Presidenza del Consiglio aveva assegnato su nostra richiesta 45mila euro a fondo perduto e altri 10mila erano stati concessi dal ministero per altre progettazioni – precisa il vicedindaco Bruno Tremonte -. La Regione ha invece deliberato il finanziamento, destinando al nostro Comune una quota significativa della somma stanziata».
IL PROGRAMMA
«Iniziamo con la sistemazione delle due palazzine , poi cercheremo altri fondi per riqualificare le villette», dice il vicesindaco che ricorda l’iter che ha portato all’assegnazione al Comune. «Nel maggio 2020 avevamo partecipato a un incontro con l’Agenzia nazionale che si occupa dei beni confiscati e lo scorso luglio gli immobili sono stati assegnati al Comune che ha redatto i progetti per il recupero». «La giunta – aggiunge Marinoni - ringrazia tutti i coloro che si sono impegnati e in particolare l’ingegnere Luigi Gariboldi, dell’ufficio tecnico, a cui va il maggior merito per aver elaborato il progetto che ci ha permesso di raggiungere il risultato». —
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