Cedono gli argini, allarme sul Ticino a Pavia. Blocchi di cemento per evitare il crollo

Intervento d’urgenza deciso da Comune, Parco e Aipo. Da agosto parte lo studio sui cambiamenti delle correnti

PAVIA. Allarme erosione sul Ticino: il fiume si sta inghiottendo centinaia di metri di riva e, appena dopo l’estate, all’altezza della Canottieri, Aipo effettuerà un intervento tampone con blocchi di cemento per rafforzare le sponde. Intanto, entro i primi di agosto, si procederà ad affidare l’incarico di uno studio morfologico sulle condizioni del fiume azzurro, dal ponte di barche, a Bereguardo, fino al ponte della Becca, a Linarolo, con l’obiettivo di capirne l’evoluzione. Perché il Ticino sta cambiando volto, la corrente continua ad inghiotte porzioni di rive, i cedimenti si moltiplicano, le condizioni degli argini risultano sempre più compromesse.

I punti a rischio

Fortemente critica la condizione del tratto all’altezza della Canottieri. Ed è lì che si è svolto un sopralluogo tra Aipo, Parco del Ticino, Provincia, Comune, Ster e rappresentanti della stessa società per stabilire i prossimi lavori. Si procederà a collocare massi di cemento sotto il livello dell’acqua, in modo da consolidare questa parte di sponda. «Si è deciso di eseguire interventi tampone di messa in sicurezza di un tratto che sta progressivamente e pericolosamente cedendo a causa dell’azione continua della corrente – spiega l’assessore all’Ambiente Massimiliano Koch -. In ottobre Aipo procederà al rafforzamento mentre, entro i primi mesi dell’anno prossimo, si conoscerà l’esito dello studio morfologico per capire l’evoluzione del fiume e quindi decidere ulteriori lavori da realizzare per fermare l’erosione che sta consumando le sponde». Poi l’assessora sottolinea come «sia fondamentale il lavoro di squadra per eliminare il pericolo legato ai continui cedimenti». È da tempo che i borghigiani chiedono interventi di contrasto all’azione erosiva della corrente, a difesa delle rive e per scongiurare rischi idraulici. Il Comitato “Attenti al Ticino” aveva chiesto agli enti un piano a lungo termine, segnando in rosso le criticità del fiume nel tratto che attraversa la città. La sponda vicina alla Canottieri sta cedendo, aggredita dalla corrente che, avevano spiegato dal Comitato, ha già trascinato via quasi cinque metri di riva, formando un canyon alto sei. Ma è compromessa anche la sponda in zona Ticinello, sul tratto accanto al ristorante Bardelli e su quello che affianca la ciclopedonale. Stanno collassando i massi che proteggono una parte della riva di via Milazzo. E resta il problema della ghiaia il cui spostamento, pur autorizzato, finisce per determinare pressione sulle sponde opposte, causando ulteriore instabilità, in quanto modifica il giro delle correnti. Interventi che stanno cambiando sensibilmente l’assetto del Ticino, con il rischio di innescare un processo irreversibile.