«Insultati sui social per il calcio giovanile, ora basta». Protesta il presidente del Varzi
Fabrizio Catenacci: «Abbiamo offerto ai genitori di iscrivere i propri figli e abbiamo ricevuto insulti sui social network. Chiedo che vengano a parlarci»
VARZI
«Poche, per dire ancora nessuna iscrizione, ma insulti e offese». Parole chiare, queste, per riassumere una vicenda scomoda e antipatica, che sta alterando il clima in casa Varzi e che si lega al settore giovanile.
Aperte le iscrizioni alle categorie Primi calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi, ecco che ancora nessuno si fa avanti. Quello che invece è avanzata, sui social network, è stata la protesta, con insulti e offese, da parti di genitori, ex allenatori, ex collaboratori, nei confronti della società Varzi che sarebbe solo capace di occuparsi delle sorti della prima squadra e solo in parte allestendo le formazioni di Juniores provinciale e Under 18.
In pratica il paese dice: quelli del Varzi (ritenuti forse “forestieri”) non fanno nulla per i nostri bambini.
Il presidente del Varzi, Fabrizio Catenacci (che ha indetto sulla delicata questione una conferenza stampa, alla quale sono stati invitati anche il sindaco Giovanni Palli e l’assessore ai Lavori pubblici, Gabriele Indolenti) ha spiegato: “Da diversi anni, all’inizio di ogni stagione calcistica, ho sempre ravvisato insulti e offese nei confronti miei, della società e dei miei collaboratori. Questo è il mio sesto anno di gestione. Nelle annate precedenti non ho mai detto nulla per questione di stile, ma ora siamo andati oltre. Soprattutto sui social diverse persone hanno oltrepassato il limite e stiamo parlando, purtroppo, anche di ex allenatori del nostro settore giovanile. Io sono personalmente disposto a chiarire e spiegare la nostra posizione e la politica societaria sui giovani che è trasparente Possiamo organizzare un appuntamento direttamente con il sottoscritto, per parlare della questione e cercare di risolvere insieme il tutto, anziché polemizzare a destra e manca. Sono sempre stato disponibile per parlare con chiunque. Nei 54 anni di precedenti gestioni il Varzi non ha mai avuto una sede, che è ora aperta in via Carlo Spagnolo 6, per ogni evenienza e si può accedere in orari di ufficio, tutti i giorni, anche il sabato e la domenica. Non mi piacciono queste cose da remoto, bisogna dialogare guardandosi negli occhi. Io ritengo di essere una persona propositiva e che sa ascoltare gli altri».
Sulla vicenda si schiera anche l’assessore Indolenti: “Il Comune sta investendo molto sullo sport, e ambisce a modernizzare e ampliare sempre di più la cittadella dello sport, che oltre ai campi da calcio, da tennis e la piscina, vedrà nascere anche un campo da padel. Sarebbe un peccato che mancasse l’utenza del paese. I primi che dovrebbero usufruirne sono i nostri ragazzi. Relativamente alla vicenda Varzi, credo che serpeggi troppa invidia e che con il dialogo diretto certe discrepanze si possono tranquillamente risolvere».
alessandro maggi