“L’Affido”, una storia di violenza mercoledì 25 alla rassegna su cinema e giustizia
foto da Quotidiani locali
PAVIA. In Francia ogni due giorni e mezzo una donna muore di violenza domestica, e nonostante i media ne parlino, l’argomento rimane un tabù. Le vittime hanno paura di denunciare, i vicini e i familiari non dicono nulla perché non vogliono interferire con la vita coniugale.
Premiato con il Leone d’argento per la migliore regia e il Leone del Futuro come migliore opera prima alla Mostra di Venezia 2017, mercoledì sera alle 21 – come quarto e ultimo appuntamento con la rassegna “Cinema e Giustizia” – al Cinema Politeama di Pavia sarà presentato “L’affido – Una storia di violenza”, il film scritto e diretto da Xavier Legrand che rivela la violenza sotterranea, le paure taciute, le minacce sommesse vissute ogni giorno da migliaia di donne, in tutto il mondo. La pellicola racconta la storia di Antoine (Denis Ménochet) e della sua ex moglie Myriam (Léa Drucker).
Quest’ultima cerca di ottenere l’affido esclusivo dell’11enne figlio Julien (Thomas Gioria), ma il giudice assegnato al caso decide per l’affido congiunto. Ostaggio di un padre geloso e irascibile, Julien vorrebbe proteggere la madre dalla violenza fisica e psicologia dell’ex coniuge. Ma l’ossessione di Antoine è pronta a trasformarsi in furia cieca. Per scrivere questo film Xavier Lagrand ha fatto un lavoro di ricerca, seguendo un giudice, intervistando avvocati, ufficiali di polizia, lavoratori sociali e partecipando a gruppi di terapia per uomini violenti.
Ha messo poi la sua firma, cercando di dare una lettura politica e universale del tema trattato e immergendo lo spettatore in una trama da film di genere (quella del mostro che dà la caccia alla sua preda) in cui la suspense e la tensione nutrono la storia e viceversa.
Le donne vittime di violenza domestica, come il personaggio interpretato da Léa Drucker nel film, sono sempre in allerta: «Sanno che il pericolo può emergere ovunque, in qualsiasi momento, e nessuno è immune – dichiarò Legrand - C’è un’omertà pesante che va affrontata e con questo film volevo far crescere la consapevolezza del pubblico su questo tema usando quel tipo di cinema che coinvolge lo spettatore giocando con la sua intelligenza e i suoi nervi».
Il film sarà preceduto, alle 19.45 dall’incontro - formativo per gli Avvocati e aperto a tutti gli altri – che avrà come relatori i Prof. Carlo Rimini (Avvocato e Giornalista Pubblicista) e Marco Francesconi (Psichiatra e Psicoanalista), mentre moderatrice sarà l’Avv. Anna Cicala (Ordine degli Avvocati di Pavia).giacomo aricò