Violenza in via Porta Marica, il 31enne non si può processare: «Incapace di intendere»
foto da Quotidiani locali
PAVIA. Non è capace di intendere e volere l’uomo che aggredì una studentessa di 23 anni in via Porta Marica la notte tra il 10 e l’11 maggio 2023. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica chiesta dalla difesa di David Bello, il 31enne di origine nigeriana ancora in cella per tentata violenza sessuale. Si va, a questo punto, verso il proscioglimento dell’imputato, che martedì si è presentato davanti al giudice Fabio Lambertucci per il processo in abbreviato.
Il 31enne, comunque, non uscirà dal carcere: è stato giudicato socialmente pericoloso e servirà una struttura idonea ad accoglierlo. Il giudice ha rinviato l’udienza al 16 novembre proprio per consentire alla procura di trovare una Rems (una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) o una struttura alternativa, come un carcere che abbia un reparto psichiatrico e come chiesto dall’avvocata difensore di Bello, Giorgia Zunino, che aveva voluto anche la perizia psichiatrica.
Dalla valutazione è emerso che quella sera Bello non era lucido quando si avventò sulla studentessa e che non sarebbe nemmeno in grado di sostenere il giudizio per una grave psicosi. «È anche emerso che l’aggressione non era a sfondo sessuale – spiega l’avvocata Zunino –. Il mio assistito non era in sé».
Un caso che aveva suscitato clamore e creato allarme sul fronte della sicurezza in città, trovandosi via Porta Marica in pieno centro, a ridosso di corso Cavour. La vicenda era stata ricostruita attraverso la testimonianza della vittima (che ieri ha preferito non essere presente) e quella di altre due ragazze, intervenute per soccorrerla.
Il 31enne aveva avvicinato la studentessa mentre camminava in corso Cavour. In modo repentino aveva cambiato strada, infilandosi in via Porta Marica e in un attimo si era scagliato sulla vittima, che stava aspettando la sua amica, bloccandola con forza e strappandole il maglioncino e la maglietta. Due ragazze e un altro passante, che era fuori con il cane, erano intervenuti attirati dalle urla della vittima.
Bello si era allontanato da via Porta Marica ma era stato rintracciato dagli agenti della volante in stazione a Pavia e arrestato. Il 31enne aveva una residenza a Casteggio ma da tempo Bello non abitava più a quell’indirizzo ed era di fatto senza un tetto, girovago a Pavia, e senza occupazione. In passato aveva lavorato nell’agricoltura ma poi aveva perso casa e lavoro. Un tracollo dovuto, a quanto pare, anche a causa delle sue condizioni psicologiche.