Pavia, gli inquirenti hanno le immagini del presunto aggressore 16enne mentre cammina con la vittima (che dopo la violenza aveva tentato il suicidio nel Ticino)
PAVIA. Disposto il riconoscimento ufficiale del minorenne accusato di aver violentato all’area Vul la studentessa quindicenne che, per la vergogna, si è gettata in Ticino. In particolare alla ragazza sarà mostrata la fotografia del coetaneo ancora in fuga (sembra abbia solo un anno più di lei) conosciuto su Instagram due giorni prima dell’aggressione sessuale.
Sembra che i due siano stati ripresi mentre camminavano uno a fianco dell’altro nelle strade del centro ma adesso la ragazza dovrà dire con assoluta certezza se sia lui il responsabile della violenza sessuale. L’incidente probatorio si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni: l’indagine è coordinata dai magistrati del tribunale dei minori di Milano.
La caccia
Del presunto responsabile della violenza si sa poco perchè le indagini della squadra mobile si stanno svolgendo con un riserbo molto stretto. Si dovrebbe trattare di un nordafricano che sino al giorno della violenza (il pomeriggio di Santo Stefano) viveva a Pavia sembra insieme ad alcuni connazionali. La caccia al giovane è in corso da alcuni giorni e non è da escludere che sia ancora in città nascosto da qualche parte. Dalle prime ore dopo lo stupro si è reso conto che la polizia lo stava cercando e si è subito nascosto per evitare la cattura. La studentessa era stata salvata dagli agenti della squadra volante che si erano gettati in acqua.
Allertata anche la Polfer
La polizia lo sta cercando in tutti i posti frequentati dai giovani stranieri che bazzicano in città: molti di loro sono stati anche denunciati per rapine messe a segno ai danni di coetanei soprattutto nelle zone della stazione ferroviaria e dell’autostazione di via Trieste. Non è comunque da escludere che il ragazzo abbia già lasciato Pavia proprio per evitare la cattura. Sin dal giorno in cui era stata presentata la denuncia gli investigatori avevano avuto il sospetto che il presunto violentatore vivesse in città.
L’appuntamento
Lui e la vittima si erano incontrati alla stazione milanese di Porta Garibaldi ma lui aveva subito insistito affinchè la nuova «amica» lo seguisse proprio a Pavia. Una volta arrivato in città aveva mostrato di conoscere molto bene le strade del centro storico e soprattutto l’area Vul dove era avvenuta la violenza.
Le indagini e le ricerche proseguiranno anche in questi giorni e saranno estese anche alle città vicine. Sono stati messi in allerta anche gli agenti della polizia ferroviaria sia di Pavia che di Milano perchè il ragazzo potrebbe avere usato il treno per lasciare Pavia.
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