Pgt di Pavia, il centrodestra ha due settimane per “convincere” cinque scontenti
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foto da Quotidiani locali
PAVIA. Due settimane: tanto resta al sindaco Fabrizio Fracassi per recuperare cinque consiglieri di maggioranza riottosi sull’approvazione della variante a Pgt e far passare un documento che, da mesi, condiziona non solo l’attività politica ma i rapporti interni alla maggioranza. Un passaggio, quest’ultimo, che è tutt’altro che secondario a cento giorni dal voto per le comunali.
L’appuntamento per avviare la votazione per approvare il Pgt (già adottato a gennaio) è per il 18 marzo dopo lo slittamento dello scorso 26 febbraio. Nel frattempo è emersa la grana dell’incompatibilità del sindaco per la parentela con la proprietaria di una delle aree interessate alla variante ed entro questa settimana dovrebbe arrivare il parere legale chiesto dall’amministrazione sulla vicenda. In ogni caso la conferenza dei capigruppo ha fissato la data per avviare la votazione (che non si risolverà in prima convocazione) e, assodato che il centrosinistra continuerà nella sua battaglia contro l’impostazione urbanistica targata Fracassi, il tema è capire se la maggioranza avrà i numeri per far passare il documento.
Lo scenario
In aula, il 18 marzo, ci dovranno essere almeno 17 consiglieri per garantire il numero legale: la maggioranza conta su 20 consiglieri (erano 21 all’inizio della legislatura ma Rodolfo Faldini è passato al gruppo misto) e quindi il centrodestra non può permettersi più di 3 defezioni visto che l’opposizione non è intenzionata a garantire il numero legale. E in poco più di un anno sono saltati 14 Consigli perchè la maggioranza non ha garantito il numero.
I cinque incerti
Ma chi sono i consiglieri “riottosi” che Fracassi deve convincere? I malumori sono trasversali a tutti i partiti del centrodestra. Il no di Niccolò Fraschini di Pavia ideale sembra difficile che possa rientrare in tempo utile: ha già detto e ribadito in più occasioni che non parteciperà al voto sul Pgt sino a quando nel centrodestra non ci sarà un accordo politico su un candidato sindaco che non sia Fabrizio Fracassi. E il centrodestra, pur a soli 100 giorni dalle amministrative, sembra ancora abbastanza in alto mare sul nome da scegliere.
Poi c’è il caso di Angelo Rinaldi, consigliere di Fratelli d’Italia che già non aveva votato l’adozione del Pgt e che, almeno ad ascoltare le voci di corridoio che circolano fra i bene informati, non avrebbe cambiato idea nel giro di un paio di mesi e quindi sarebbe orientato verso l’uscita dall’aula al momento del voto.
E restando in casa Fratelli d’Italia anche il presidente del Consiglio comunale Nicola Niutta, sempre a dar credito alle indiscrezioni che circolano negli ambienti del centrodestra, nutrirebbe più di un dubbio sull’opportunità di far passare la variante in questo momento. Tanto più che il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Claudio Mangiarotti, ha già proposto di “annacquare” il Pgt stralciando i passaggi che riguardano aree private per approvare soltanto i passaggi che interessano direttamente la rigenerazione urbana e le grandi opere.
I dubbi sulla variante Pgt non li ha mai nascosti nemmeno la leghista Eugenia Marchetti che, in passato è stata assente dall’aula nei primi passaggi del Pgt.
L’ultimo nome è quello di Lidia Decembrino, consigliera di Forza Italia, anch’essa in passato assente quando la maggioranza è andata sotto e non è riuscita a garantire il numero legale. Decembrino è politicamente molto vicina al deputato azzurro Alessandro Cattaneo e quindi è più che probabile che il sindaco Fracassi e l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Koch lavorino anche su questo versante per garantirsi il voto di Lidia Decembrino nel Consiglio della verità. Nel frattempo, probabilmente già da oggi, inizieranno gli incontri tra l’assessore Koch, e i gruppi di maggioranza .