“Non una di meno” in piazza sotto la pioggia nel ricordo di Lidia Peschechera uccisa dal fidanzato a Pavia
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Il corteo chiude chiude con la contestazione all’incontro in Broletto contro l’aborto
Pavia. Sotto al Broletto per protestare contro l’incontro antiabortista di ieri sera: si chiude così il corteo di Non una di meno, che ha chiamato a raccolta un centinaio di persone tra attiviste e attivisti, studenti universitari e ambientalisti che hanno sfidato la pioggia per schierarsi in difesa dei diritti delle donne, delle minoranze e contro l’invasione della Striscia di Gaza, che ha già fatto più di 30mila morti palestinesi. «L’otto marzo è la nostra giornata, non accettiamo che gli antiabortisti se ne approprino» dicono dal picchetto che ha atteso l’incontro Donne in cerca di guai – libere di scegliere la vita, promosso da diverse realtà del mondo cattolico tra cui il Centro di aiuto alla vitae la diocesi cittadina. La contestazione – pacifica e senza tensioni – è stato l’atto finale del corteo che ha sfilato lungo le vie del centro.
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Il ricordo di Lidia Peschechera
La marcia di Non una di meno è passata anche di fronte al tribunale, dove i partecipanti hanno ricordato Lidia Peschechera, vittima di femminicidio nel febbraio 2021 per mano del fidanzato Alessio Nigro, condannato 20 anni e giudicato semi-infermo di mente. Una sentenza che Non una di meno ha contestato ancora una volta: Siamo tornate di fronte al tribunale dove siamo state per mesi – dice al microfono l’attivista Rossella Cabras – al di là di com’è andato il processo, noi sappiamo che il femminicida era non era infermo ma il figlio sano di un sistema malato. Una promessa a questa città: ci saremo sempre contro la violenza di genere». Nel 2023 si sono consumati 120 femminicidi, in buona parte commessi da ex o partner delle vittime.
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«Palestina libera»
Prima di cominciare il corteo, alcune attiviste hanno appeso alla balaustra che affaccia sul Mercato ipogeo uno striscione che recita lo slogan “Palestina libera”. «A Gaza è in atto un genocidio – dice Silvia De Marco – appoggiamo la richiesta di un cessate il fuoco immediato». La compagine che ha aderito al corteo è variegata: «Partecipo da sempre – dice Angela Marinoni, 75 anni – mi chiedo come si possa pensare di incentivare il lavoro delle donne, senza potenziare gli asili nido». Diversi gli studenti che hanno partecipato: «Sono venuta a Pavia per studiare, ho deciso di partecipare perché è il momento di difendere i diritti delle donne» dice un’universitaria croata.«Tutte le lotte sono collegate, non può esserci giustizia climatica senza giustizia sociale» dice Arianna Morini, 18 anni, ambientalista di Fridays for future.