La prima squadra italiana di calcio femminile: 8 mesi di vita, poi la censura fascista
foto da Quotidiani locali
Si conclude domenica al Ridotto del Fraschini la rassegna "Leggere a Pavia", con cui l'Associazione Musicale Croma 2000 di Malva Bogliotti -in collaborazione con la Fondazione Fraschini- ha voluto coniugare letteratura e teatro. E anche quest'ultimo appuntamento è di quelli originali e di grande suggestione.
Alle 11 infatti occhi puntati sul libro “Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce”, scritto da Federica Seneghini e poi trasformato in "piece teatrale" dal drammaturgo Domenico Ferrari. Entrambi i protagonisti saranno presenti al Ridotto, insieme allo storico Marco Giani e al team di Croma 2000 con l'attore Francesco Mastrandrea, Roberto Parimbelli alla chitarra e Vittorio Perotti al clarinetto.
A fare gli onori di casa sarà naturalmente Malva Bogliotti. Il romanzo di Federica Seneghini «Giovinette» (Solferino 2020) ha avuto il merito di riportare agli onori della cronaca la storia della prima squadra femminile di calcio italiana, nata a Milano fra il 1932 e il 1933 e durata solo otto mesi, prima che il regime fascista decidesse che non era possibile, per le femmine, giocare a calcio. Il libro è corredato da un saggio di Marco Giani, che ripercorre decenni di discriminazione femminile nel mondo del calcio. In più sono riportati lettere, articoli di giornale e documenti originali dell’epoca, che aiutano a farsi un’idea del contesto politico e del clima sociale in cui nacque il Gruppo Femminile Calcistico (GFC) di Milano.
Poi «Giovinette» è diventato uno spettacolo teatrale, con una scenografia essenziale. Ci sono un campo e una panchina, di volta in volta quella dei giardini pubblici, della squadra, degli spogliatoi, degli innamorati. In ambedue le forme (libro e spettacolo teatrale) è la storia di una squadra nei suoi soli otto mesi di vita, in cui succede di tutto. Finisce male, perché il Gruppo Femminile Calcistico viene chiuso, ma loro rimarranno per sempre la prima squadra di calcio femminile italiana. "Si tratta di uno spettacolo che l'anno prossimo arriverà al Fraschini -spiega Malva Bogliotti- così come per "Madama Butterfly", anche in questa occasione ci piace l'idea di alimentare il "fil rouge" con il nostro teatro.
E poi è un argomento molto calzante con il periodo della Festa della Donna: queste ragazze sono un po' il simbolo del coraggio femminile, ma in fondo è stato anche il coraggio di figure maschili, come i partners delle calciatrici, il presidente o l'allenatore. L'argomento è insomma anche una metafora del nostro lavoro e di questa rassegna, che è libera, indipendente e coraggiosa. E il fatto di essere presenti tutti all'ultimo spettacolo sottolinea anche la nostra voglia di presentarci al pubblico come associazione nata proprio per produrre spettacoli e di dare un arrivederci al prossimo anno, sempre coniugando letteratura e teatro". Ultimi posti disponibili, prenotazione obbligatoria al 333. 6136152 e oltrepopfestival@gmail.com.
Sabato e domenica le due repliche di “Amore” di e con Pippo Del Bono
Repliche sabato sera (ore 20.30) e domenica (ore 16) per Amore di e con Pippo Del Bono al teatro Fraschini. Questo spettacolo dell’acclamatissimo regista ligure (amato soprattutto in Francia) è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – il Portogallo, l'Angola, Capo Verde – e una interna, quella delle corde dell'anima che vibrano al minimo colpo della vita. Le note sono quelle malinconiche del fado, che esplodono in slanci energici attraverso la voce dei suoi cantanti, spalancata a raggiungere ogni angolo della sala; il ritmo quello ora di una parata, ora di un tableau vivant, ora di una lenta processione.
Daniela Scherrer