Teatro Volta, i sindacati la spuntano: la festa del Primo maggio si farà
Pavia. La festa del Primo maggio si farà nel cineteatro Cesare Volta al rione Scala. Questo l’esito di un incontro organizzato, ieri pomeriggio, dal sindaco Fabrizio Fracassi e al quale hanno partecipato Fabio Catalano (Cgil), Giovanni D’Antuono (Cisl) e Carlo Barbieri (Uil). Si è trovata, dunque, una sintesi dopo che il Comune, con una mail, aveva negato alle tre sigle sindacali la possibilità di utilizzare il teatro per le celebrazioni del Primo maggio.
La disponibilità
«Nel pomeriggio – riporta un comunicato stampa delle tre sigle sindacali – a palazzo Mezzabarba, si è tenuto l'incontro tra le organizzazioni sindacali ed il sindaco di Pavia, convocato dallo stesso, in merito alla spiacevole vicenda della mancata concessione, da parte dell’amministrazione comunale, del teatro Cesare Volta, al fine di organizzare le celebrazioni del 1° maggio. In apertura, abbiamo ribadito lo stupore e lo sconcerto in relazione al diniego ricevuto ed alle motivazioni fornite. A seguito del confronto, registriamo positivamente la disponibilità del sindaco rispetto all'utilizzo degli spazi richiesti - ossia del teatro Cesare Volta e degli spazi esterni, limitrofi alla struttura - per l'organizzazione delle iniziative legate alle celebrazione della Giornata internazionale dei Lavoratori».
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«Infine – prosegue la nota – si è concordato, per la prossima settimana, di effettuare un sopralluogo, finalizzato a verificare gli aspetti tecnici, relativi all’utilizzo delle aree. Esprimiamo soddisfazione nel confermare alla cittadinanza, che le celebrazioni relative ad un ricorrenza così importante, avvengano, come nelle nostre intenzioni, nella città di Pavia».
Con questo incontro, dunque, si chiude una vicenda che aveva trovato eco anche sulle testate nazionali. A chiedere la disponibilità del cine teatro Volta per il Primo maggio era stata la Cgil anche a nome della Cisl e della Uil. «La richiesta l’abbiamo fatta il 12 marzo – aveva spiegato Fabio Catalano della Cgil – e il giorno dopo ci hanno risposto che l’attività proposta non era identificabile con le attività istituzionali della struttura e con gli indirizzi culturali dell’amministrazione. Siamo rimasti perplessi, perché la festa dei lavoratori è una festività nazionale, che trova la propria rispondenza sull’articolo 1 della Costituzione. Purtroppo a Pavia non vi sono strutture alternative. In passato si era organizzato in piazza della Vittoria, ma con il Covid le iniziative erano state sospese e quest’anno avevamo pensato di portare le celebrazioni in una zona periferica».
la politica non c’entra
Il giorno successivo, il sindaco Fabrizio Fracassi aveva escluso che la decisione di negare la struttura fosse stata presa per motivazioni di carattere politico: «La richiesta è arrivata su "prenota teatro Volta" (link sul sito del Comune - ndr) agli uffici che si sono attenuti alle linee guida del teatro. – aveva detto il sindaco – Infatti la motivazione per cui gli uffici hanno risposto che non è possibile svolgere determinate iniziative di carattere politico-sindacale al teatro Volta è da riscontrarsi all'interno delle linee guida del teatro stesso, documento - tra l'altro- redatto da amministrazioni precedenti». Fracassi aveva aggiunto che «il regolamento prevede che la struttura venga utilizzata solo per eventi culturali o spettacoli per bambini e famiglie». Alla fine il frantendimento è stato superato positivamente.