Diciannovenni accoltellati a Belgioioso:  «Lama nascosta nella manica, i miei apprendisti si sono fidati»

BELGIOIOSO. «Non ero nel negozio, c’erano i ragazzi quando questo è arrivato. So che si è messo a urlare, restando fuori. I miei due apprendisti sono usciti e sono stati aggrediti». Ibrahim Mohamed è il titolare del Barber Shop in piazza Vittorio Veneto, il negozio da barbiere in pieno centro dove ieri si è consumata l’aggressione a colpi di coltello. Davanti all’ingresso, vicino a una panchina, ci sono le macchie di sangue lavate in parte dal titolare del bar cinese, che si trova a pochi passi dal barbiere. «Ero a casa a Sant’Angelo – spiega il titolare del Barber Shop –, mi hanno chiamato e sono subito arrivato. Mi sono fatto spiegare l’accaduto: so che quel giovane, anche lui straniero, aveva un coltello nascosto nella manica del maglione. I miei ragazzi non hanno capito quali erano le sue intenzioni. Se l’avevo già visto? Assolutamente no, non so che cosa volesse e perché si è presentato qui nel negozio».

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Il gestore cinese del bar accanto, invece, dice di averlo «visto qualche volta, è entrato a bere un caffè». E i ragazzi seduti ai tavolini del bar sono sicuri: «È un uomo di circa 30 anni, di origini sudamericane, che abita in paese a Belgioioso. Sì, lo abbiamo visto altre volte». Ma cosa voleva dai due garzoni? «Non abbiamo capito – dicono i giovani, alcuni dei quali minorenni –. Parlavano in arabo e in spagnolo. Abbiamo sentito urlare, poi sono partite le coltellate».

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