Commercio, servizi e formazione professionale trainano la ripresa dell’occupazione in provincia di Pavia
foto da Quotidiani locali
PAVIA. Nel 2023 è cresciuto il mercato occupazionale in provincia di Pavia. Rispetto al 2022, si è infatti assistito a un lieve incremento delle assunzioni (+2%) e a una debole riduzione dei licenziamenti i (-1%). Tra le professioni che hanno avuto un peso maggiore sul totale dei nuovi posti di lavoro spiccano quelle non qualificate nel commercio e nei servizi (13,50%) seguite dagli specialisti in formazione e ricerca (11,90%). È il settore dell’istruzione ad aver registrato la maggior parte degli avviamenti avvenuti nel 2023.
I profili più richiesti
Secondo il report della Provincia, che stila l’elenco delle dieci professioni su quali si concentra maggiormente l’interesse del mondo del lavoro, al primo posto si trovano appunto quelle non qualificate nel commercio e nei servizi. Seguono gli specialisti della formazione e della ricerca, le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, artigiani ed operai metalmeccanici specializzati, installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche, addetti alle funzioni di segreteria. Sesta posizione per le professioni qualificate nelle attività commerciali, settimo per quelle non qualificate nell'agricoltura, nella manutenzione del verde, nell'allevamento, nella silvicoltura. Ottavo posto per gli addetti alla gestione amministrativa e finanziaria, nono per le professioni non qualificate nella manifattura e nelle costruzioni, decimo per le professioni qualificate nei servizi alla persona.
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«I dati mostrano come l’aumento sia stato soprattutto registrato nei settori del commercio e servizi (+2,60%) e delle costruzioni (+3,76%). In negativo invece i settori industriale (-2,17%) e agricolo (-0,92%) – spiega il presidente della Provincia Giovanni Palli -. Lo scorso anno, in ogni caso, si è quindi registrata la tenuta del mercato occupazionale, con un saldo di più 4755 tra avviamenti e cessazioni».
Sempre nel 2022, stando al report provinciale che tiene conto anche dei dati raccolti dal settore Servizi per l’Impiego di Piazza Italia, di cui è dirigente Elisabetta Pozzi, la tipologia contrattuale più utilizzata è stata quella dei contratti a tempo determinato (40.150 avviamenti, pari al 63,94%) seguita da quelli a tempo indeterminato (13.475, pari al 21,46%).
«Sono le professioni non qualificate nel commercio e nei servizi, con il 15,70%, ad essere quelle in cui si è registrato il maggior numero di contratti a tempo indeterminato – spiega il presidente Palli -. Se si guardano le assunzioni suddivise in base a fasce di età e genere, non sono emerse differenze significative tra uomini e donne».