Controlli da parte di guardie del Parco, polizia locale e interprovinciale. Identificato chi stava per accendere fuochi. I residenti: «Sbarrate gli ingressi»
PAVIA, Controlli al Vul da parte di Guardie Parco, Guardie volontarie del Parco del Ticino, Polizia locale e Polizia interprovinciale. Sono stati fatti domenica dopo lo scempio di sette giorni prima, quando l’area è stata presa d’assalto da centinaia di persone. In particolare, sono stati identificati tutti coloro che erano in procinto ad accendere fuochi per preparare grigliate: l’obiettivo era quello di multarli qualora venissero poi rinvenuti sul posto resti di brace o di cibo. Ma verso le 13, quando guardie e agenti se ne erano andati, grigliate e musica ad alto volume sono ricominciate. Blitz nel parco Il blitz aveva lo scopo di evitare che questa porzione di parco si trasformasse nuovamente in discarica e discoteca a cielo aperto. Una squadra di 13 operatori ha avvicinato chi era già arrivato, munito di casse acustiche, cibarie, birra e vino, avvertendo delle regole in vigore. «È stata effettuata un’azione concordata per consigliare i frequentatori di astenersi dall’accendere fuochi e di ascoltare la musica a volume basso – spiega l’assessore alla Sicurezza Pietro Trivi –. È stato inoltre richiesto di posizionare le griglie lontane dagli alberi e tenerle sollevate da terra per almeno un metro. Siamo rimasti lì fino alle 12.30, non si è verificato alcun problema». L’assessore assicura che il servizio verrà ripetuto a sorpresa e sempre in orari diversi. «Poi – promette – scatteranno le multe». Già domenica è stato chiesto nome e cognome per procedere alla geolocalizzazione di coloro che erano stati sorpresi ad accendere fuochi. «Non sono le sanzioni amministrative a scoraggiare le persone – sostiene il consigliere del Parco del Ticino Massimo Braghieri –. È necessaria un’azione delle forze dell’ordine, in quanto non si può mettere a repentaglio la sicurezza degli operatori».
«I residenti ringraziano il prefetto che ha convocato con urgenza i responsabili della sicurezza – sottolinea Pier Vittorio Chierico, borghigiano –. Ho apprezzato anche l’assessore Trivi, il quale ha illustrato le azioni che sarebbero state intraprese. Il presidio di domenica, da parte del Parco del Ticino e delle Guardie di vigilanza intercomunali, è stato apprezzabile ma non sufficiente perché la maggior parte dei frequentatori arriva dopo le 13, anche se è evidente che il polverone alzato ha dato i suoi effetti».
«Vanno rispettate le regole come fanno gli universitari – conclude Chierico –. Sono necessari interventi non sporadici, con la posa di cartelli che ricordino i divieti, ma anche di sbarre ai due ingressi per evitare l’ingresso dei mezzi sia di giorno che di notte».
