Vigevano in lutto per Filippo Bellazzi, morto a 26 anni: il dolore degli amici più cari e la vicinanza delle istituzioni
VIGEVANO. Un lutto che ha colpito l’intera città, dalle istituzioni alle società sportive, ai tanti cittadini che sono vicini alla famiglia Bellazzi per la morte di Filippo, 26 anni, vittima di un incidente stradale nella notte tra martedì e mercoledì.
LE ISTITUZIONI
Il sindaco Andrea Ceffa è tra coloro che ha voluto manifestare il suo cordoglio e la vicinanza al padre di Filippo, Luca Bellazzi, consigliere comunale di opposizione e noto medico di famiglia. «È una notizia tremenda – dice il sindaco –. Sono profondamente scosso e addolorato. È difficile trovare parole di conforto in questi momenti, perchè non possono essercene davanti al dolore di una perdita così grande . Sono vicino a Luca, a sua moglie e a tutta la sua famiglia alla quale mi legano sentimenti di stima e affetto. Come sindaco voglio farmi portavoce anche del cordoglio di tutta la città». «Una tragedia pazzesca che non si riesce a dire e immaginare», afferma prima di commuoversi fino alle lacrime Giorgio Rubino, collega di Luca Bellazzi e presidente dell’Associazione medici di famiglia dei quali sono stati fondatori.
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GLI AMICI
Poi la scuola, il liceo Cairoli, dove Filippo Bellazzi aveva studiato. Il centro sportivo Santa Maria dove aveva giocato a pallanuoto. Ed i locali, per il primo il Bacaro di via del Popolo dove Filippo aveva intrapreso la sua carriera di barman. «Io sono arrivato al Santa Maria nel 2010/2011 – dice Giorgio Avanza, dirigente del Vigevano Nuoto - mio figlio ha anche giocato con Filippo, che aveva già fatto le giovanili. Ho visto crescere Filippo: ha giocato nell'under 15, poi nel 17, nel 20 e poi l'ultimo campionato che ha fatto è stato il Master Lombardia. Quello che è successo è stato un colpo forte. Filippo era davvero un bravo ragazzo. Qui lo conoscevamo tutti, sia lui che il papà, che era anche il medico sportivo». Filippo era un punto di riferimento all’interno della squadra. «Era un ragazzo a modo – prosegue Avanza - stava bene con la squadra, tanto che anche il suo allenatore l’aveva promosso capitano. Quello è stato l’anno più bello. Faccio fatica a parlare di lui, perché mi sembra ancora di vederlo qui a giocare con mio figlio. Siamo davvero tutti molto rattristati».
«Filippo era un bellissima persona», lo descrivono così gli amici, quelli stretti con i quali aveva condiviso viaggi e vacanze. E anche qualche serata di lavoro. «Nel lavoro sembrava aver trovato il suo mondo – raccontano alcuni ex professori – a scuola è vero, era di poche parole. Intelligente, educato ma anche ironico nel momento giusto. Poi, una volta uscito ha trovato la sua passione, il barman, ed è “esploso”, sempre in positivo. Nessuno riesce a capacitarsi di quello che è successo. Vero che è un nostro ex alunno, vero che è il nipote di una collega, ma è comunque una bellissima giovane vita spezzata». La procura ha disposto l'autopsia e per questo non si conosce ancora la data del funerale. Selvaggia Bovani