Progetto “Biovigna”, lezioni pratiche per coltivare uva in modo sostenibile
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per coltivare uva in modo sostenibile](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/laprovinciapavese/2024/06/24/184332496-b5dd841f-5cae-41f3-a7a0-25300b6c0b36.jpg)
foto da Quotidiani locali
Casteggio. Si chiude lunedì 24 giugno, dopo quasi due anni, “Biodivigna”, il progetto sulla biodiversità e sostenibilità in vigna, ideato dal Distretto del vino di qualità, ente capofila, in collaborazione con l’università di Milano, grazie ai fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014 - 2020 della Regione Lombardia, operazione “Progetti dimostrativi e azioni di informazione”. Alle 10.30, alla Tenuta Frecciarossa di Casteggio, ci sarà la quinta attività in campo dal titolo “Esame di tre siti oltrepadani per l’osservazione ed il controllo sulla diffusione delle tignole in e fuori area confusione”, con relatori il docente universitario Lucio Brancadoro e Pierluigi Donna.
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L’obiettivo
«Nell’ambito della difesa fitosanitaria avremo affrontato, anche in linea teorica, il tema della confusione sessuale – spiegano i relatori -. Sarà utile quindi concludere questo corso con una dimostrazione in campo dei metodi di monitoraggio utili a comprendere il senso reale di soglia di danno, l’utilità e la convenienza di una diffusa intesa a livello territoriale per una protezione del tutto esente da impatto proprio contro uno degli insetti». Il progetto, iniziato a ottobre 2022, si è articolato in dodici attività in aula e cinque in campo. Per partecipare all’ultimo appuntamento è necessario registrarsi sul sito www.distrettovinooltrepo.com/biodivigna. «Quest’ultima attività in campo conclude un percorso, iniziato a ottobre 2022, molto significativo e importante per il Distretto del vino, che, come ente capofila del progetto Biodivigna, si è impegnato per diffondere buone pratiche di conservazione del suolo e del vigneto – commenta il presidente del Distretto, Fabiano Giorgi – Si parla molto oggi di sostenibilità ma noi abbiamo deciso di trattare l’argomento in modo serio e ad alti livelli, collaborando con l’Università degli Studi di Milano. Il nostro obiettivo è stato divulgare, a livello nazionale, informazioni e buone abitudini per far comprendere che grazie all’integrazione tra azioni informative e dimostrative, gestualità, manualità è possibile gestire il vigneto in modo sostenibile. Siamo molto orgogliosi di aver realizzato questo progetto che ci ha visti impegnati in prima linea, con obiettivi ambiziosi ma realistici, basati sulla determinazione al cambiamento e all’innovazione dei singoli, produttori, enologi, agronomi, agrotecnici, i target a cui si rivolge il corso, al fine di assicurare la sostenibilità ambientale e economica di ogni vigneto. Siamo convinti che nessuna politica di conservazione della biodiversità possa essere portata avanti in maniera locale o isolata ma debba essere il risultato di un lavoro collettivo. Anche per questa attività, così come per tutte le precedenti, saranno disponibili on line video e dispense dei contenuti trattati. La partecipazione alle attività proposte da questo progetto permette il riconoscimento di crediti formativi. Ma, al termine del progetto, è prevista una pubblicazione finale con tutta la documentazione. «Stiamo realizzando, con i coordinatori scientifici dell’Università degli Studi di Milano, un volume di raccolta di tutte le dispense dei seminari che sia a disposizione per essere consultato da chiunque volesse approfondire gli argomenti trattati nelle dodici attività informative in aula e nelle cinque attività dimostrative – aggiunge Armando Colombi, responsabile del progetto “Biodivigna” oltre alle copie cartacee, ma soprattutto sarà prodotto un Flipbook, libro sfogliabile in formato digitalei. Il volume verrà pubblicato a settembre».
Oliviero Maggi