Lissia: «Rischio ricorsi al Tar, il Pgt di Fracassi è da ritirare. Delega alle partecipate? Penso a Gorgoni»
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Pavia, il sindaco fa chiarezza sulle nomine: «A Moggi gli stessi incarichi del predecessore Bobbio; deleghe “spacchettate” perché voglio che gli assessori collaborino»
PAVIA. Nessuno sarà escluso, ma nessuno pensi di essere l’uomo solo al comando. Si lavora di squadra e nell’interesse della città. Potrebbe essere questo il mantra da recitare ogni mattina per Michele Lissia, 42 anni, sindaco eletto al primo turno per il centrosinistra: situazione inedita.
Pavia, la giunta e i consiglieri
Per questo il primo cittadino pensa di distribuire alcune deleghe che per il momento ha nel cassetto; come quella alle società partecipate (tradotto, ad Asm) che potrebbe andare al consigliere Pd Stefano Gorgoni. E pensa di ritirare un Pgt a rischio di ricorsi al Tar.
Signor sindaco, quale schema ha seguito per definire la giunta?
«Ho ascoltato i rappresentanti di tutte le liste e i partiti. Mi hanno riferito i loro progetti e come pensavano di poter contribuire a migliorare Pavia. Poi le richieste sono state mediate dal peso politico di ciascuno. Le forze politiche hanno indicato i nomi, quasi tutte ne hanno fornito più di uno. Poi ho cercato di conciliare le competenze delle persone con le deleghe, tenendo conto non solo del corso di studi, ma anche delle attitudini. Il Partito democratico ha indicato alcune deleghe caratterizzanti del modo in cui si intende cambiare la città».
Vi sono deleghe “spacchettate”. Funzionerà?
«Alcune deleghe sono state spacchettate per avere una visione il più possibile trasversale, in modo che gli assessori possano collaborare in modo sinergico e avere una visione organica della città. Funzionerà grazie al lavoro di squadra. Tutti gli assessori hanno riconosciuto che non c'è stata la corsa a mettere la bandierina da parte dei partiti».
Non c’è la delega alle partecipate. Come mai?
«Al momento la delega ce l'ho io, in futuro vedremo. Vorrei avvalermi di consiglieri comunali conferendo loro la delega; penso ad esempio a Stefano Gorgoni, che a motivo della sua professione ha una grande esperienza in materia societaria. Comunque ho già convocato una riunione del Comitato per il controllo analogo congiunto».
Avete intenzione di sostituire il Cda di Asm Pavia?
«Per adesso va bene quello che c'è. Ho incontrato il presidente, l'avvocato Roccioletti, una persona seria e competente. Si tratta di capire come dare indirizzi corretti per arrivare a lavorare in maniera sinergica con altre municipalizzate del territorio, come Voghera e Vigevano. Il presidente Roccioletti ha già chiesto un incontro con i vertici delle altre realtà».
Con tutte le deleghe che ha, la sua vice, Alice Moggi, non rischia di andare in affanno?
«Guardi, sono in parte equivalenti a quelle del suo predecessore, Antonio Bobbio Pallavicini; cioè i Lavori pubblici e la Mobilità. Altre deleghe riguardano direttamente i Lavori pubblici. Le faccio l'esempio della delega sul fiume e sugli altri corsi d'acqua. Alice Moggi ha interagito più volte con le associazioni remiere; la delega comporta manutenzione, cura e progettazione. E se si vuole, ad esempio, intercettare le risorse del piano regionale d'area sui Navigli si devono realizzare delle infrastrutture. Per la cura e il decoro della città faremo un’unità di pronto intervento del Comune o di Asm, ma senza appalti sparsi. Ho aggiunto la Legalità perché, su questo terreno, ha fatto battaglie importanti».
L’ex sindaco Albergati disse che la Mobilità è il primo tema da affrontare perché è il più spinoso. Seguirà il consiglio?
«Sicuramente è un aspetto fondamentale perché impatta sulla vita di ciascuno. Vi sono interventi che si possono fare subito, ad esempio sulla sicurezza e poi bisognerà fare un Piano urbano della mobilità sostenibile con un quadro aggiornato del traffico. Comunque colgo il suggerimento di Albergati».
La sua vice pone come priorità l’eliminazione della sosta selvaggia davanti alle scuole. Un provvedimento impopolare?
«Se la sosta è selvaggia vuol dire che non è regolare. la nostra intenzione non è di imporre qualcosa o punire, ma di condurre i cittadini a comportamenti che siano rispettosi di tutti».
Tornando alla politica: osservando la giunta pare che sia stata favorita l’area più centrista del Pd.
«Abbiamo fatto scelte sulle competenze, non c’è una ricerca di equilibrio al centro. Prenda l’assessore Brendolise: ha fatto parte della Margherita, è vero, ma si occupa di servizi sociali da sempre ed è uno dei pochi ad avere fatto un progetto di cooperazione internazionale con Betlemme, città gemellata».
Cancellerete il Pgt Fracassi?
«Probabilmente bisognerà ritirare il Pgt conservando gli studi che sono stati fatti. Approvare il Pgt adottato dal Consiglio precedente significa esporsi a rischi concreti di ricorso al Tar. Non credo sia nell’interesse degli operatori nè dei cittadini».
Cittadini per Pavia ha fatto un passo indietro e non ha assessori. Un sacrificio che sarà ricompensato?
«Si governa sia a palazzo Mezzabarba che in posizioni strategiche dalle quali agire nell’interesse collettivo perseguendo il disegno di città che abbiamo in mente. Ho ringraziato gli esponenti della lista per la loro responsabilità. Nessuno sarà escluso. Ho parlato anche con Italia Viva per il loro apporto molto importante».