Pavia, il comune toglie il taser agli agenti. Lissia: «Città sicura, è inutile. E voglio assumere nuovi vigili»
PAVIA. Nell’agenda del sindaco il taser per la polizia locale è a fondo pagina, tanto che lo stop finora temporaneo diventerà presto definitivo. In prima riga, Michele Lissia (Pd) segna un impegno: quello di irrobustire l’organico della polizia locale. «Assumeremo agenti – dice Lissia – per mettere in strada almeno tre pattuglie in più, è l’impegno che io e il resto della giunta abbiamo preso: quando metteremo mano alla pianta organica del Comune, ci sarà spazio per nuovi concorsi». Lo afferma il sindaco, che interviene sulla sospensione del taser per la polizia locale di Pavia, primo capoluogo lombardo ad adottarlo per volere della precedente giunta di centrodestra. Quella attuale ha idee diverse sulla sicurezza: «Il disagio sociale si sconfigge con la prevenzione e con il presidio del territorio – afferma Lissia – il taser non è uno strumento prioritario, anche perché non se ne conoscono fino in fondo gli effetti: abbiamo a cuore l’incolumità delle persone che vogliamo difendere con altri strumenti e Pavia, e rispetto a quanto si dice, non è una città insicura». Finora, i due taser in dotazione non hanno mai sparato.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:14503611]]
«Servono più agenti»
Mentre Milano ragiona sull’introduzione della pistola elettrica, Pavia è il primo capoluogo a fare retromarcia dopo tre mesi di sperimentazione avviata in aprile alla presenza di Nicola Molteni, sottosegretario leghista al ministero dell’Interno: il Carroccio è il partito che più di tutti ha trasformato la dibattuta pistola elettrica in una bandiera ideologica. Il Comune ha scelto un altro approccio: tamponare l’emorragia di agenti che non riguarda solo Pavia, dato che molti Comuni italiani faticano con i reclutamenti. «I vigili sono 77 ma quelli abilitati ai servizi in strada sono circa 35 – prosegue Lissia – il loro numero va aumentato in modo significativo così da allestire più pattuglie a presidio del territorio che, ricordo, si svolge sotto il coordinamento di questura e prefettura: cioè le istituzioni che si occupano di pubblica sicurezza. Troveremo delle formule per valorizzare il loro lavoro e fidelizzarli, visto che i trasferimenti verso altri Comuni sono un fatto». L’effetto del taser sulle persone dalla salute più incerta è un altro fattore considerato dalla giunta: «Ci sono stati dei casi particolari in cui il taser ha prodotto effetti molto gravi sui soggetti che hanno subito la scarica», aggiunge Lissia.
Diversi dossier e media internazionali hanno messo in dubbio la non letalità della pistola elettrica, capace di rilasciare una scossa da oltre 50mila volt per sedare soggetti aggressivi o potenzialmente pericolosi. L’Onu, per esempio, ha definito il taser uno strumento di tortura e, in più di un’occasione, alcuni giornali internazionali hanno correlato la scarica dell’arma alla morte dei soggetti che l’hanno subita.
Nonostante i potenziali rischi, i sindacati Uil Fpl e Cisl chiedono la reintroduzione del taser e ieri hanno incontrato in prefettura l’assessore alla Polizia locale Rodolfo Faldini (Facciamo centro), senza trovare un punto d’incontro.
«Pronti allo sciopero»
«Questa giunta ha intendimenti differenti rispetto a quella che l’ha preceduta», dice l’assessore alla Polizia locale Faldini, lasciando l’incontro con Cisl e Uil che si è tenuto ieri in prefettura. «Ho anticipato ai sindacati l’intenzione di revocare in modo definitivo la sospensione del taser, se ne parlerà nelle prossime riunioni di giunta». Le due sigle non ci stanno: «Dal blocco dello straordinario allo sciopero, siamo pronti a tutto» afferma Giovanni Latiano della Uil-Fpl. «Con il Comune non si è trovato un punto di caduta, prevediamo ulteriori azioni» afferma Domenico Mogavino della Cisl-Fp. Il sindacato Fp Cgil, invece, è favorevole allo stop: «Il taser finora non è stato utilizzato, e ciò potrebbe significare che si tratti di uno strumento che non serve» ha detto il segretario Americo Fimiani.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:14503610]]
Le reazioni – Cisl e Uil: «Possibile lo sciopero». L’opposizione: «Scelta ideologica»
Mentre i sindacati Uil e Cisl proseguono lo stato di agitazione e non escludono lo sciopero dei vigili di Pavia, le opposizioni in consiglio comunale alzano le barricate contro la sospensione del taser, che diventerà definitiva: «Una scelta ideologica, presa per andare contro l’amministrazione precedente. Se noi non avessimo adottato il taser, di certo questa giunta l’avrebbe fatto». Così Maria Eugenia Marchetti, vice-capogruppo della Lega in consiglio comunale. Interviene anche Alessandro Cantoni, candidato sindaco sconfitto e consigliere con Pavia ideale: «L’assessore Faldini deve tornare sui suoi passi, una decisione ideologica e irrispettosa per le divise». Nicola Niutta, capogruppo FdI in Consiglio, commenta l’intenzione del sindaco Lissia: assumere più vigili per mettere in strada altre pattuglie: «Una misura non esclude l’altra, puntare sulla prevenzione non implica necessariamente lo stop al taser. Piuttosto, sembra una mossa-palliativo per mascherare una posizione ideologica presa dalla giunta. Critico anche Antonio Bobbio Pallavicini, ex vicesindaco e consigliere FI: «Faldini ha costruito il suo consenso facendo leva sugli elettori di destra moderata ma adesso è ostaggio della sinistra. Togliere il taser è una scelta sbagliata che delegittima i vigili. E il sindaco che parla di incrementare l’organico sembra non aver compreso come funziona il bilancio comunale».