La giunta Lissia ha revocato il Pgt Fracassi
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Pavia, il colpo di spugna al documento urbanistico davanti ai comitati. Il sindaco: «Con noi diversa idea dell’interesse pubblico»
PAVIA. Nato il 30 gennaio 2023, revocato il 29 luglio 2024. La vita della variante al Piano di governo del territorio firmato dall’ex sindaco Fabrizio Fracassi e dall’ex assessore all’Urbanistica Massimiliano Koch è durata 17 mesi. Lunedì sera, in Consiglio comunale, la maggioranza di centrosinistra ha votato per la revoca del documento di programmazione urbanistica sotto gli occhi di tanti componenti di quei comitati che, per anni, lo avevano avversato.
Il sindaco, Michele Lissia, lo aveva annunciato in campagna elettorale e ha tenuto fede alla promessa, con una coerenza che anche taluni esponenti dell’opposizione, pur essendo in disaccordo con l’atto, gli hanno riconosciuto. Lo stesso primo cittadino ha anche chiarito che non tutto finirà nel cestino della carta straccia, anzi, che determinati studi e una parte del lavoro compiuto dagli uffici dell’Urbanistica negli ultimi anni farà da base per la riformulazione di un nuovo Pgt.
La revoca del piano consente di evitare le secche della cosiddetta “doppia conformità”: oggi, chi proponeva una pratica agli uffici del settore Urbanistica doveva rispettare sia le regole del Pgt ancora in vigore, quello varato nel 2017 dall’amministrazione Depaoli, sia quelle del Pgt adottato (ma non approvato) dalla giunta Fracassi. Tanto che lo stesso capogruppo di Forza Italia, Antonio Bobbio Pallavicini, lo scorso 6 luglio aveva sollecitato la maggioranza a rimuovere questa situazione di incertezza per non nuocere agli operatori economici.
Nel corso della seduta di lunedì, l’opposizione di centrodestra ha invece cercato di evitare che si arrivasse al voto. La consigliera della Lega, Maria Eugenia Marchetti, ha chiesto una “sospensiva”, cioè in pratica di rimandare il voto della revoca per approfondire alcuni aspetti giuridici. In particolare - si è chiesta - perchè per l’approvazione, con la maggioranza Fracassi, si era parlato di eventuali conflitti di interesse dei consiglieri mentre lo stesso argomento non è stato sollevato per la revoca?
Il segretario generale, Riccardo Nobile, ha spiegato che «l’atto di revoca non ha efficacia pianificatoria» e in ogni caso «dall’adozione non erano scaturiti interessi legittimi o diritti soggettivi». Insomma, nessuno proprietario delle aree interessate potrebbe fare causa per avere perso l’opportunità di costruire sui propri terreni, in mancanza del secondo atto - l’approvazione - che non è ma stato compiuto dalla maggioranza precedente.
Ma al di là dei tecnicismi giuridici, è stato il sindaco Lissia, nel suo intervento, a riportare la questione sul piano squisitamente politico: «Da parte nostra – ha detto – vi è stato un diverso apprezzamento dell’interesse pubblico rispetto alla precedente amministrazione. Inoltre il Pgt adottato ma non approvato aveva profili di potenziale illegittimità che lo avrebbero esposto a ricorsi al Tar».
Quale sia la diversa concesione dell’interesse pubblico, il sindaco lo ha aggiunto nel suo intervento: «Consumo di suolo zero, interventi mirati alla mitigazione ambientale e alla rinaturalizzazione di aree del Comune, più housing sociale e maggior tutela del patrimonio storico visto che sarebbe stato consentito sopraelevare i palazzi del centro e scavare garage interrati nei loro giardini».