False ricette per oppioidi, 8 arresti in Brianza: farmaci acquistati anche in provincia di Pavia
MONZA. Otto persone sono state arrestate dai carabinieri per aver messo in piedi un traffico di farmaci oppioidi in provincia di Monza, ottenuti attraverso false ricette mediche, a seguito di un'indagine dei carabinieri coordinata dalla Procura. Gli oppioidi venivano poi ritirati in farmacie di mezza Lombardia, Pavia compresa.
Il traffico di oppioidi scoperto dai carabinieri, secondo l'inchiesta, avrebbe immesso sul mercato illecito circa 70mila pastiglie rivendute tra i 20 e i 30 euro, il tutto a carico del servizio sanitario nazionale, grazie alla complicità di un medico milanese che firmava le ricette in cambio di denaro.
Il medico compiacente in un anno ha emesso – dietro compenso - 750 prescrizioni false per oltre 1300 confezioni di farmaci, poi rivenduti nel mercato nero dello spaccio di droga.
Gli arrestati
Gli arrestati sono tre italiani, tra cui un medico con studio nel milanese, e cinque cittadini egiziani, accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di un servizio pubblico, truffa ai danni del Ssn e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità. Il gip di Monza ha firmato per tutti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lunedì mattina i carabinieri hanno eseguito diverse perquisizioni a carico degli otto arrestati e di altre quattro persone indagate a piede libero.
L’indagine
L'indagine è nata nell'ottobre 2023 da una segnalazione effettuata a un militare della stazione carabinieri di Seveso da parte di un farmacista insospettito da una cliente (arrestata oggi) che era andata da lui per ritirare medicinali esibendo due prescrizioni rilasciate a nome di altrettanti uomini, affermando che si trattava del marito e di un suo amico.
Dalle verifiche dei carabinieri, in collaborazione con gli uffici di Regione Lombardia, è emerso sia che nessuno dei due uomini era un paziente del medico che aveva firmato la ricetta sia che lo stesso medico aveva firmato in un anno 750 prescrizioni per oltre 1.300 confezioni di oppioidi.
Da lì i militari hanno iniziato a identificare gli altri responsabili appartenenti del traffico di farmaci ed è così emersa l'esistenza di due distinti gruppi criminali che, in reciproca concorrenza, usufruivano della disponibilità dello stesso medico di base, con ambulatorio in provincia di Milano, per assicurarsi una stabile fornitura di ricette dematerializzate intestate a ignari pazienti, per poi utilizzare complici per il ritiro degli oppioidi in farmacie nelle province di Monza e Brianza, Milano, Pavia, Varese, Como, Novara, Bologna, Firenze, Parma, Modena, Vicenza e Bergamo.