IL PUNTO DEL VENERDÌ - D'UBALDO: "Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico" - CARMELLINI: "Continua ad azzeccarle tutte"
Dopo la vittoria sul Porto e l'accesso agli ottavi di finale di Europa League, sui quotidiani, oltre a Paulo Dybala, si celebra Claudio Ranieri. "Claudio Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico. Da quando è tornato in panchina la Roma ha vinto sette delle nove partite giocate davanti ai propri tifosi, con una sola sconfitta" , scrive Guido D'Ubaldo sul Corriere dello Sport. Così invece Tiziano Carmellini del Il Tempo: "Poi c'è Ranieri, o meglio l'«effetto Ranieri» tutt'altro che svanito. La Roma gioca e cresce grazie anche a Dybala (ma non solo) e il tecnico continua ad azzeccarle tutte. Alzi la mano chi non ha pensato, al palo del Porto quando la partita non era ancora chiusa, che Ranieri è un uomo fortunato. A Roma si romanza da tempo sul «satellite» del tecnico testaccino, ma c'è la sua storia a sconfessare le maldicenze"
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Adesso Dybala ha un’altra faccia, altri occhi. Ma lo stesso piede, grazie al cielo, con quel modo tutto suo di giocare un calcio a parte. Perché Paulo si sente (è) finalmente leader completo, non più di sole soluzioni, e a casa: spinge i compagni a reagire allo svantaggio, vede spazi negati agli altri, segna, raddoppia, decide, è di nuovo un privilegio. (...) L’adesione alla Roma è diventata così totale e non solo sul campo. Nelle occasioni in cui Ranieri ha permesso a Pellegrini di recuperare la serenità perduta, Dybala si è assunto alcuni compiti di Lorenzo che con grande senso della squadra, del ruolo e della Roma si è adeguato, facendo un piccolo passo indietro. Da capitano vero, gente seria. Dybala è stato l’uomo della partita e del passaggio agli ottavi, ha allungato la vita alla Roma e all’uscita ha meritato un coro che negli ultimi anni l’Olimpico aveva riservato soltanto a Totti e Mourinho. (...)
G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT
Claudio Ranieri ha ristabilito la legge dell’Olimpico. Da quando è tornato in panchina la Roma ha vinto sette delle nove partite giocate davanti ai propri tifosi, con una sola sconfitta, nella prima contro l’Atalanta e il pareggio con il Napoli capolista. Ieri la squadra giallorossa ha faticato nel primo tempo contro il Porto, si è ritrovata in svantaggio per il solito errore difensivo, ma in quattro minuti Dybala ha ribaltato il risultato con una straordinaria doppietta. Ranieri anche ieri sera non ha sbagliato una mossa. Ha dovuto rinunciare in extremis a Dovbyk per un infortunio e ha preferito tenere ancora in panchina Hummels, promosso subito titolare sindall’inizio della sua gestione, ma negli ultimi tempi non in forma. (...) Ranieri è un gigante della scuola italiana degli allenatori, ha una tradizione internazionale difficilmente raggiungibile e ha dimostrato in questa terza esperienza sulla panchina giallorossa di essere molto più offensivista di tanti giovani tecnici. Ha mandato in campo una Roma equilibrata. Claudio ha una carica incredibile, i giocatori lo seguono. I tifosi sono entusiasti. Non si è inventato niente, ma ha messo i giocatori giusti nei ruoli giusti. (...)
U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT
Non sarà la Champions, ma la Roma in Europa sa come comportarsi. E, sfruttando ancora il vento favorevole dell’Olimpico, conquista con merito la qualificazione contro il Porto (3-2) nel playoff che porta agli ottavi. (...) E lo fa con il centravanti di scorta. Uscito di scena Dovbyk (affaticamento all’adduttore), ecco Shomumorodov dall’inizio. Cedute due volte prima all’estero e ultimamente in Italia, senza che la (doppia) operazione sia però andata a buon fine, ha avuto il posto da titolare nelle due partite da dentro o fuori giocate fin qui dalla Roma. Eldor, dunque, ancora protagonista in giallorosso, dopo aver detto sì sei mesi fa all’Atlanta United. Ma l’affare saltò il giorno di Ferragosto. Non avrebbe mai immaginato comunque di ritrovare Ranieri, terzo allenatore dell’annata. In quella passata lo ha avuto a Cagliari. Eldor fa centro in Coppa Italia, ottavo contro la Sampdoria, ma soprattutto il 30 gennaio contro l’Eintracht. Rete di coppa e svolta. Shomurodov. È già del Venezia, Di Francesco lo chiama personalmente. Shomurodov, però, entra a metà ripresa per Dovbyk e decide la sfida diventata insidiosa. Il gol vale la conferma. (...)
A. VOCALELLI - LA GAZZETTA DELLO SPORT
Parliamoci chiaro: al gol del Porto, più di qualcuno avrà sicuramente pensato: eccoci, dopo la sciagurata due giorni di Champions, anche la Roma finirà per regalare al calcio italiano un'altra serata amarissima. Così non è stato e oggi. (...) Tutto questo è stato possibile grazie a tre fattori fondamentali, che nel calcio fanno davvero la differenza. 1) Il genio di Dybala. Già, perché sarà "il gioiello", come suggerisce il suo soprannome; sarà la luce, come diceva Mourinho, ma Dybala è soprattutto l'aspetto geniale del pallone. Perché ci sono calciatori che pensano la cosa migliore da fare; altri che riescono a realizzare quello a cui pensano e infine calciatori che realizzano quello che altri non riescono neppure a pensare. E Dybala appartiene, di diritto, a questa categoria: una ristretta galleria di fuoriclasse. I due gol con cui ha acceso una notte che stava diventando buia, dopo il pasticcio e la rete di Samu, rientrano infatti in una categoria speciale: meraviglie che vanno al di là dei classici gol importanti. (...) Dybala ha regalato un ottavo di grande prestigio alla Roma che solo per il passaggio vale quasi due milioni, più un incasso importantissimo e una quota di market pool. A conti fatti una gran parte del prossimo ingaggio su cui si è tanto discusso. Come dire, è proprio il caso, che i campioni non hanno prezzo. 2) La grandezza di Ranieri. Sì, perché non sarà mai abbastanza la celebrazione di un allenatore quasi fuori concorso per la bravura, la trasparenza, la serietà con cui interpreta la professione. Un po' Liedholm e un po' Ancelotti, tanto per rendere l'idea di chi stiamo parlando, è stato infatti capace di sistemare una squadra che nelle ultime nove partite sarebbe in testa alla classifica, ha fatto un altro passo europeo, ma è soprattutto capace di rimanere sempre se stesso. (...) 3) La magia del pubblico giallorosso. Sì, perché è facile riempire Io stadio, farsi sentire, quando arrivano le vittorie. Ma è straordinario esserci sempre, numerosi in trasferta e capaci di far vibrare ogni volta l'Olimpico, anche nelle stagioni meno felici. E sarà stata un'impressione - o forse no - dopo il gol del Porto, sono stati proprio i tifosi ancora una volta a rientrare immediatamente in partita, spingendo la Roma. (...)
T. CARMELLINI - IL TEMPO
«Era mio e me lo hanno tolto, ma lo amo ancora...». Chissà a quanti, come successo a noi, sarà un arrivato un messaggio simile dell'amico juventino (tutti ne abbiamo almeno uno). Il soggetto, nemmeno a dirlo, è Paulo Dybala protagonista assoluto della serata europea di ieri sera all'Olimpico. Il successo 3-2 sul Porto non vale solo l'accesso agli ottavi di finale di Europa League, ma da anche un segnale chiaro a tutti gli altri che adesso vogliono evitare i giallorossi: perché se l'argentino sta cosi la Roma può giocarsela con chiunque. Oltre alla doppietta, tanto gioco, assist (c'è il suo zampino in tutti i gol giallorossi) e quella sensazione di padronanza assoluta in campo che solo i talenti di livello «superiore» sono in grado di trasmettere ai compagni ma anche agli avversari: costretti sistematicamente a commettere fallo per fermarlo. Poi c'è Ranieri, o meglio l'«effetto Ranieri» tutt'altro che svanito. La Roma gioca e cresce grazie anche a Dybala (ma non solo) e il tecnico continua ad azzeccarle tutte. Alzi la mano chi non ha pensato, al palo del Porto quando la partita non era ancora chiusa, che Ranieri è un uomo fortunato. A Roma si romanza da tempo sul «satellite» del tecnico testaccino, ma c'è la sua storia a sconfessare le maldicenze: Ranieri è uno che ha vinto uno scudetto in Premier con il Leicester e ha lasciato il segno ovunque è andato. Quindi un uomo fortunato sì, ma limitare i suoi successi a quello è a dir poco riduttivo e obiettivamente non generoso. Infine il derby, quello che potrebbe uscire dall'urna in programma oggi alle 13 in Svizzera a Nyon. Per la Roma una tra Atletico Bilbao e Lazio, ma tutti a Roma (siano laziali o romanisti) sono sicuri che sarà una sfida tutta capitolina. Cosi, tra vecchie e nuove scaramanzie, tra pianti preventivi e cabale dell'ultima ora si aspetta di co-noscere la prossima sfida. Certo, per l'Italia, ridotta a pezzi in Champions League, evitare il derby fratricida sarebbe almeno una consolazione.