Ruzzi (ag. FIFA): "Portai Ecclestone dai Sensi, offrì 270 milioni per la Roma. Lotito voleva inserirsi e diceva 'La FIGC sono io'" (VIDEO)
Nel fiume in piena delle dichiarazioni rilasciate da Luis Ruzzi , agente FIFA e storico intermediario, spunta un clamoroso retroscena di mercato che riguarda il passato societario della Roma. Durante la lunga intervista concessa a Stefano Greco, Ruzzi ha svelato i dettagli di quella che definisce "l'unica trattativa seria" per l'acquisto del club giallorosso prima dell'era americana, che vedeva come protagonista l'allora patron della Formula 1, Bernie Ecclestone .
Ruzzi racconta di aver organizzato un incontro decisivo grazie ai suoi contatti nel mondo dei motori e all'amicizia con Flavio Briatore : "Siamo andati con la Roma al ristorante di Briatore, c'era Ecclestone, Briatore, la Roma e io. È stata l'unica trattativa seria che ha avuto la Roma per qualcuno che si voleva comprare il club. Ecclestone offriva 270 milioni di euro" .
L'affare, tuttavia, non andò in porto per questioni economiche legate alla situazione debitoria della famiglia Sensi in quel momento storico: "In quel momento la Roma era in debito di 440 milioni, non gli serviva (l'offerta di 270, ndr). La Roma era l'unico bene della famiglia in quel momento" .
L'agente FIFA racconta anche un aneddoto colorito sulla rottura della trattativa, causata dal tentativo della proprietà di inserire altri asset nell'affare: "Ecclestone si arrabbia perché chiaramente a un certo punto Sensi diceva: 'Sì, ma noi abbiamo proprietà qua, la pompa di benzina, il giornale, l'albergo là, possiamo vedere?'. E lui diceva: 'No a me non mi interessa, mi interessa solo la Roma'. Mi prendeva la giacca e mi faceva: 'Io voglio il pullover, quanto costa la giacca?'. Chiaramente si arrabbiò un po' e se ne andò" .
Infine, una chiosa su Claudio Lotito che, venuto a conoscenza del contatto, provò a inserirsi: "Un giorno gli racconto questa storia e lui mi fa: 'Chiamalo, chiamalo'. Dico: 'Ma scusa, ma sei il proprietario della Lazio e vuoi comprare la Roma?'. E lui mi rispose: 'Ma io… la FIGC sono io. E ho il diritto di priorità perché mio suocero aveva il 51 e Sensi il 49. Chiamalo, chiamalo'. Ho chiamato Bernie e mi fa: 'Luis, non compro mai più una squadra di calcio nella mia vita. Con una mi è bastata'" .
