Ponti e viadotti da rifare, a Padova avviati cantieri per oltre 6 milioni

Ci sono lavori per 6,4 milioni di euro in corso su ponti e viadotti. E in progetto interventi per altri 3-4 manufatti ogni anno. È una sorta di fatica di Sisifo ma necessaria per la sicurezza di automobilisti e pedoni, quella che il vicesindaco Andrea Micalizzi – che gestisce la delega ai lavori pubblici – affronta ormai da qualche anno.

Perché molti ponti a Padova hanno un’età che ne richiede il monitoraggio e la manutenzione. E persino quelli più nuovi hanno qualche problema tecnico da risolvere.

«Ogni anno investiamo consistenti risorse per i nostri ponti e passerelle, le cui condizioni di salute sono state controllate ed analizzate in maniera sistematica – sottolinea Micalizzi – Le priorità sono stabilite da uno studio che ci permette di intervenire per tempo e limitando il più possibile i disagi per la cittadinanza».

Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova, infatti, l’amministrazione ha chiesto ad alcuni esperti dell’Università un censimento complessivo delle condizioni di ben 195 ponti cittadini, da cui è nata una lista delle priorità d’intervento, strumento cardine per decidere le azioni di sorveglianza, monitoraggio, verifica ed intervento.

Lavori in corso

L’8 aprile mattina è iniziata la preparazione del cantiere per la riverniciatura del ponte di Voltabarozzo, per un investimento di 520 mila euro. Fino al 10 luglio sarà chiusa una corsia, ma sarà comunque garantito il passaggio con una corsia per senso di marcia. Le prime pennellate di nuova vernice si vedranno tra un paio di settimane, ma non si tratta di un intervento puramente estetico: «La vernice non solo darà una finitura a nuovo del ponte ma servirà anche da patina protettiva, perché il ponte in acciaio è aggredito da acqua, umidità e agenti atmosferici», spiega Micalizzi.

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Ben più impegnativi i lavori del ponte Paleocapa, l’intervento più importante che si sta realizzando in questi mesi: la struttura è stata smontata per un restauro accurato, anche per rispettare le caratteristiche storiche del manufatto. Il 9 aprile partiranno i lavori per la realizzazione di una passerella ciclopedonale – montata grazie al Genio militare – che permetterà il passaggio a ciclisti e pedoni fino alla riapertura prevista a inizio 2025.

Tra gli interventi in corso ci sono il ponte dell’Osservatorio (anche questo a fianco alla Specola), mentre si è da poco conclusa la sistemazione del ponte dell’Orto botanico ed è appena iniziata quella di ponte San Leonardo.

Le tre strutture sono insieme in un pacchetto di investimento di 980 mila euro.

Un altro gruppo di tre opere, sempre da 980 mila euro, i cui lavori sono in corso è quelli di ponte Altinate (il ponte romano interrato sotto le Riviere), ponte del Carmine e il ponte della tangenziale est che scavalca il Piovego.

Sempre in tangenziale est c’è il ponte sul Bacchiglione (investimento sempre di 980 mila euro) i cui lavori che avevano creato qualche disagio l’estate scorsa, si concluderanno entro due mesi.

I prossimi interventi

Tra gli interventi già finanziati c’è quello sui due ponti di via Ludovico Ariosto alla Stanga (uno sul Piovego e uno sul canale Terranegra): il cantiere da 600 mila euro partirà il prossimo anno per non sovrapporsi con i lavori del tram che tra l’estate e l’autunno interesseranno l’asse di via Tommaseo-via Venezia.

All’orizzonte c’è anche la sistemazione del ponte della tangenziale est su via Bellisario, a Camin: un grande manufatto che è quasi gemello del ponte su via Vigonovese che è stato rifatto – con non pochi disagi – in due tranche tra il 2019 e il 2020.

Dovrà essere risistemata anche la pavimentazione del ponte Darwin, una struttura iconica realizzata nel 2006 interamente in acciaio con una luce complessiva di 550 metri a 11 campate: a quasi vent’anni dalla costruzione però serve un primo intervento di manutenzione.

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Così come il ponte Unità d’Italia – quello della Fiera, tra via Goldoni e via D’Avanzo – realizzato nel 2011 ma già corroso dalla ruggine. In questo caso servirà un intervento estetico per ripitturare la struttura, diventata un elemento simbolico di ricucitura tra il centro storico e l’Arcella.