Il difficile piano ferie negli ospedali padovani: «Anticipare il turn over o si rischia il baratro»

Un piano ferie che si regge su colonne di cristallo: al più piccolo scossone - una malattia lunga, una gravidanza, un licenziamento, un ’assunzione prevista che non va a buon fine - il delicato equilibrio fra servizi da garantire e personale a disposizione tra giugno e settembre negli ospedali e nei distretti dell’Usl 6 Euganea potrebbe rompersi.

Le conseguenze: infermieri e oss richiamati in servizio, turni che raddoppiano, riposi che saltano.

E c’è di più a preoccupare il sindacato: la Uil Fp ricorda infatti come a luglio - ovvero nel cuore del periodo di applicazione del piano ferie - scada la graduatoria per gli oss.

Significa che se ci sarà bisogno di assumerne, non sarà possibile farlo. E la nuova graduatoria non potrà essere pubblicata prima di fine anno, tra tempi di concorso e selezioni. Da qui la richiesta alla Regione: prorogare l’attuale graduatoria fino a fine anno.

Piano ferie

«Così come è stato composto il piano ferie dell’Usl Euganea garantisce sulla carta 15 giorni continuativi di ferie al personale di comparto» rileva Stefano Tognazzo della segreteria padovana della Uil, «ma ci sono dei grossi punti interrogativi: nei Pronto soccorso, per esempio, si fa conto di sopperire al personale in ferie tramite ore in libera professione aziendale, chieste ai dipendenti, ma senza certezza che saranno coperte. E per il Punto di primo intervento di Conselve è addirittura previsto un appalto esterno. Ovviamente lo scenario di base, come ogni anno, è la riduzione di posti letto e l’accorpamento di alcuni reparti, con una riorganizzazione dell’attività che spesso significa riduzione».

Nel mirino della Uil, comunque, non c’è l’Usl: «Per mettere insieme il Piano» riconosce Tognazzo, «è stato fatto un ottimo lavoro di confronto con le parti». Le “minacce” alla tenuta del Piano arrivano da fuori.

Graduatoria in scadenza

Una su tutte è la graduatoria degli oss in scadenza a luglio: «L’Euganea ha assunto 154 oss su 500 in graduatoria, l’Azienda ospedaliera 190 su 302. Il problema» denuncia Tognazzo, «è che rischiamo in pieno periodo di ferie di trovarci con un buco di personale incolmabile per assenza di graduatoria. Tra giugno e settembre, infatti, sicuramente ci saranno pensionamenti ma anche licenziamenti volontari, ormai sempre più frequenti. Ma non sarà possibile sostituire questo personale fino alla prossima graduatoria, quindi non prima di fine anno».

«Una volta ciascuna Usl faceva i suoi concorsi e aveva le sue graduatorie» osserva il segretario regionale Uil Mario Ragno, «oggi c’è una graduatoria unica regionale che deriva dal concorso di Azienda Zero e a questo si aggiunge il fatto che non c’è più la corsa al posto pubblico, in particolare in sanità, come un tempo». «Oggi si fatica a raggiungere il numero minimo di iscritti per i corsi di formazione degli oss» l’amara constatazione di Tognazzo, «quando una volta eravamo costretti a fare le preselezioni per scremare gli iscritti» .

I nodi

A calare i timori nella realtà sono Michele Magrini della segreteria Uil e Hena Helena Da Silva, delegata Uil per l’Usl Euganea: «Tenere in piedi servizi o addirittura i Pronto soccorso con le ore in libera professione dei dipendenti è quasi utopico» osservano, «perché oss e infermieri sono stanchi e provati, non ce la fanno a lavorare di più. L’età media è sempre più alta e il ricambio generazionale langue perché purtroppo non sono più professioni appetibili. Nel padovano sono previste 20 case della comunità: dove pensano di trovare il personale per farle funzionare? Bisogna investire nella professione e nel capitale umano».

Le richieste

La Uil bussa in Regione: «È necessario che il Veneto, come ha già fatto la Toscana, chieda la proroga dell’attuale graduatoria degli oss» puntualizzano Tognazzo e Ragno a cui si aggiunge il collega Stefano Gottardi della segretaria veronese, «perché altrimenti rischiamo di finire nel baratro. All’Usl Euganea e all’Azienda ospedaliera chiediamo di anticipare le assunzioni del turn over unico modo per salvaguardare la graduatoria nel caso non venga prorogata. Ma anche in questo caso serve il via libera della Regione». —