Ippodromo di Padova, c’è il progetto per riaprire il ristorante affacciato sulla pista
foto da Quotidiani locali
Torna il ristorante che c’era un tempo all’interno dell’ippodromo Breda (costruito nel 1901 per volontà del senatore-mecenate Vincenzo Stefano Breda), dove, nei tempi d’oro dell’ippica, s’incontravano tra gli altri i Benetton e gli Stefanel.
La conferma arriva direttamente dall’assessore comunale all’Edilizia privata: «Nei giorni scorsi ho incontrato i tecnici del Gruppo Pavanello», spiega Antonio Bressa, «Mi hanno illustrato il progetto generale che riguarda gli uffici e i laboratori che intendono realizzare, ma anche quello per ricostruire ex novo il grande ristorante che c’era un tempo. Entrambi i progetti sembrano interessanti e adesso passeremo alla fase della valutazione».
L’hotel-ristorante Le Padovanelle era stato acquistato all’asta giudiziaria per 800.000 euro da Abaco, ma dopo pochi mesi è stato ceduto al Gruppo Pavanello, la società di analisi mediche nota in tutta la regione.
Gli eredi del fondatore del gruppo, Girolamo Pavanello, sono diventati proprietari di tutta l’area dove c’erano l’hotel a quattro stelle, il frequentatissimo ristorante, i campi da tennis e la piscina, dove si allenava anche la campionessa Novella Calligaris.
All’interno del ristorante, i cui tavolini si affacciavano direttamente sulla pista (dove hanno gareggiato e vinto fior di campioni come Varenne, Tornese, Top Hannover e Delfo) ha mosso i primi passi, come direttore anche Erminio Alajmo.
Un periodo d’oro per l’immagine dell’ippodromo di Ponte di Brenta, quando sul palco dell’hotel-ristorante venivano a cantare Mina, Celentano e Fred Bongusto e ci andavano a cena anche tanti politici tra cui Bisaglia, Piccoli, Rumor sino agli anni di Carlo Bernini.
La notizia è stata commentata dall’attuale proprietario-gestore dell’ippodromo, che lo ha acquisito per 2 milioni dopo tutta una serie di aste andate a vuoto, Pino Stefanelli, ex grande campione del Petrarca.
«Con il ristorante al centro dell’ippodromo (entrata da via Giacomo Chilesotti) l’impianto di Ponte di Brenta è destinato ad ottenere quel rilancio definitivo che sto tentando di realizzare assieme a tutti i miei, valenti, collaboratori.
D’altronde siamo già sulla buona strada anche grazie alla fattiva collaborazione da parte dell’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore allo sport Diego Bonavina. Una prova del, graduale, ritorno ai tempi d’oro degli anni’70 l’ho toccata con mano giovedì sera con il Gran Premio Ivone Nani Grassetto, vinto da Dali Prav guidato da René Legati. Mai vista così tanta gente sulle tribune e negli spazi limitrofi a bere e mangiare tutti assieme in una festa di popolo che ha coinvolto sia noi padovani che tante persone da fuori.
Spero che il ristorante sia aperto il prima possibile. Sono convinto che avrà tanti clienti anche perché, tra pochi anni, a pochissimi chilometri dall’ippodromo, sorgerà il nuovo ospedale regionale, che porterà sviluppo a tutto il territorio».