Tragedia di Madeira, parla la famiglia di Margherita: «Non deve succedere più a nessuno»
«È scomparsa all’improvviso, sotto i nostri occhi. Ora la nostra Margherita non c’è più, vogliamo riportarla a casa ma soprattutto che non succeda più a nessun altro». Parla come avesse mille lame in gola, il dolore immenso di una madre che ha appena perso la figlia.
Ornella Formica, mamma di Margherita Salvucci, deceduta a 28 anni venerdì mattina, resta aggrappata al ricordo di quegli istanti tragici in cui ha visto la figlia sparire tra le onde delle piscine naturali di Seixal, a Madeira, lo scorso giovedì. «L’area era tranquilla, così ci avevano detto le guide turistiche», spiega la sorella di Margherita, Ester, studentessa dell’Università di Padova e laureata in Biologia molecolare.
«Ci eravamo tuffate insieme in acqua – prosegue – e volevamo arrivare alla barriera di contenimento della piscina. La situazione era sotto controllo, il mare tranquillo e niente lasciava presagire che si trattasse di un punto pericoloso. Mia sorella è arrivata per prima, e abbiamo osservato l’Oceano dall’alto. Poi io ho iniziato a tornare indietro».
A quel punto, l’imprevedibile. La natura non si comanda, non si può anticipare. Le onde del mare che prima sono tranquille, poi si alzano all’improvviso. Diventano più alte, troppo alte, e superano la barriera degli scogli. E prendono in pieno Margherita, che lì si trova in piedi. «Le onde hanno fatto aumentare il livello della piscina», racconta allora il padre, che in quel momento si trovava poco distante e ha visto tutto, «Alzandosi, l’acqua ha fatto scivolare Margherita nella piscina».
Ma tutta l’acqua che entra nella piscina, poi deve anche uscire. E così Margherita, in balia della corrente, viene prima spinta nella baia e quindi, con la risacca, trascinata fuori contro gli scogli e infine in mare aperto.
«Le onde a quel punto non si sono placate», racconta Ester, che ha visto la tragica scena manifestarsi sotto i suoi occhi. «Mia sorella è caduta nell’oceano ma le onde continuavano ad essere altissime. Lei faticava a restare a galla, tanto erano forti», racconta disperata. A quel punto l’intervento che riporta speranza alla famiglia.
Un uomo, un turista italiano che come la famiglia Salvucci si trovava in vacanza a Madeira, si tuffa in acqua. «È stato un gesto eroico», osserva il padre di Margherita, Piergiovanni. A tuffarsi è un vigile del fuoco 34enne di Siena, Manuel Solms. Il pompiere sfida coraggioso le onde, e riesce a raggiungere Margherita appena in tempo, ferita alla nuca e stremata dai flutti.
Nel frattempo qualcuno lancia un salvagente, e i due restano in acqua per oltre un quarto d’ora prima dell’arrivo dei soccorsi via motoscafo. «Ci hanno detto che c’erano stati già altri otto interventi di questo tipo in settimana, ma le guide ci avevano ancor prima assicurato che era un luogo sicuro», spiega il padre, «tanto che qualche istante prima che Margherita fosse inghiottita dalla corrente gli scogli erano pieni di gente».
La lancia della Guardia costiera portoghese arriva dopo quasi 20 minuti. La situazione appare subito gravissima. La giovane viene quindi portata in ospedale d’emergenza. Nel frattempo il fidanzato di Margherita, Marco, prende un volo last minute per Madeira. Anche lui studia a Padova, sebbene originario del Veneziano. Ma alle 11.30 di venerdì la notizia che nessuno si sarebbe mai immaginato: il cuore della ragazza di 28 anni si ferma per sempre.
«Era una ragazza d’oro», dice scioccato il fidanzato da Madeira, «Ma posso assicurare che non era un’incosciente. Si trovava in una zona sicura, è accaduto l’imprevedibile in una frazione di secondi». Margherita era un’esperta viaggiatrice, con decine di vacanze all’estero. Oggi la famiglia tornerà in Italia, come già in programma. «Per il rientro della salma ci vorrà molto più tempo», spiega il fidanzato, anche lui specializzando in medicina, «abbiamo già preso contatti per il rimpatrio e ci vorranno tra le due e le tre settimane».
Nel frattempo nel piccolo comune di Colmurano, di dove era originaria la 28enne, si preparano ad annunciare il lutto cittadino. «Vogliamo solo che Margherita torni il prima possibile. Siamo senza parole, il dolore è ancora troppo per descrivere come ci sentiamo», conclude la madre.