La legge sull’autonomia è in Gazzetta e il Veneto fa i primi conti: «Vale 600 milioni in più»
## Notizia dell'Autonomia Differenziata
La notizia è arrivata nel cuore della notte. L’ultimo passo che, nell’arco di due settimane esatte, porterà all’approdo definitivo della legge sull’Autonomia differenziata. È la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, arrivata prima del previsto, dopo la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
## Vacatio Legis e Entrata in Vigore
Ora bisognerà attendere il tempo della vacatio legis – il periodo tra la pubblicazione e l’entrata in vigore della norma – e poi l’Autonomia differenziata farà il suo ingresso definitivo nel corpo legislativo dello Stato italiano.
Dichiarazioni dei Protagonisti
«Ci avviciniamo sempre più a un momento storico per l'Italia» ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, tra i protagonisti di questa cavalcata, conclusasi dieci giorni fa, con il sigillo apposto dalla Camera dei deputati. «Adesso abbiamo la responsabilità di trasformare questo Stato in un Paese moderno e federale» ha aggiunto il segretario veneto della Lega, e relatore del disegno di legge alla Camera, Alberto Stefani. Mentre il presidente Luca Zaia ha promesso: «In Veneto già guardiamo avanti ai prossimi passi», non facendo mistero dell’intenzione di procedere nel modo più spedito possibile, nella contrattazione con il Governo.
Materie Rivendicabili dalle Regioni
Delle 23 materie delle quali le Regioni potranno rivendicare la competenza, 9 non sono subordinate alla determinazione dei Lep (i livelli essenziali delle prestazioni). E, di conseguenza, potranno essere chieste immediatamente. «Sarà un percorso graduale» ha ribadito Zaia in questi ultimi giorni, suggerendo che oggetto della prima lettera al Consiglio dei ministri potrebbero essere le quattro materie, che già furono inserite nella pre-intesa del 2018 con l’allora governo Gentiloni. Per la lettera è questione di giorni, probabilmente già i primi della prossima settimana.
Preparativi in Veneto
Gli stessi giorni entro i quali il governatore potrebbe decidere di convocare la delegazione trattante, composta da costituzionalisti ed economisti, e la Consulta, vale a dire il tavolo di partenariato, chiamato a rappresentare le istanze dei territori. Ma intanto in Regione già si inizia a ragionare nella nuova ottica del decentramento. Lo fa, ad esempio, l’assessore al Bilancio Francesco Calzavara, che, dopo avere portato in Giunta il Documento di economia e finanza 2025-27, riflette su quale sarebbe stato il suo contenuto in una Regione già autonoma.
Considerazioni Economiche
«Certo non abbiamo intenzione di sottrarci alle nostre responsabilità, rispetto agli obiettivi fissati in Europa – dice Calzavara, a proposito del nuovo sistema di regole Ue – ma sottolineo che proprio le Regioni hanno assicurato un contributo rilevante, in termini di miglioramento dei saldi delle finanze pubbliche, al contrario di quanto fatto a livello centrale» rivendica l’assessore, che poi entra ancora più nel merito: «Se il Veneto avesse ottenuto i finanziamenti per sanità e trasporto pubblico locale, non in base a quanto assegnato dallo Stato, ma in base alla dinamica naturale dei gettiti, per il solo 2025 avrebbe incassato 600 milioni di euro in più». Un bottino di oltre mezzo miliardo di euro nelle casse della Regione, quindi, se l’autonomia fosse arrivata prima.
Implicazioni della Legge
«E infatti l’approvazione della legge costituisce il primo, importantissimo, tassello per approdare a un modello di gestione della spesa più efficiente e di finanziamento delle funzioni regionali più responsabile, ossia federalista». Intanto, i leghisti si godono la loro autonomia. Calderoli, parlando a nome del Governo, assicura «vicinanza alle Regioni desiderose di intraprendere questa sfida ambiziosa, che il nostro Paese può vincere». E promette: «Grazie alla riforma, sarà finalmente possibile rinnovare l’Italia nel segno della responsabilità e della trasparenza, riducendo i divari e garantendo servizi essenziali ai cittadini su tutto il territorio nazionale».
La visione del Governatore Zaia
Mentre il governatore Zaia ribadisce «l’essenzialità di questa legge per l’intero Paese, da Nord a Sud. È una legge attenta ai territori, che esalta le potenzialità di ogni singola Regione». E, interrogato sull’istituzione di un osservatorio, per vigilare proprio sull’iter di attuazione dell’autonomia, come proposto dal coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, non si scompone e si dice pronto ad accettare la sfida.
Divisioni all'interno di Forza Italia
Ma intanto il fronte degli Azzurri è in tumulto, costretto a fare sintesi tra le istanze autonomiste dei rappresentanti del Nord e le preoccupazioni che premono dal Sud. «Preoccupazioni comprensibili» ammette Alberto Cirio, presidente del Piemonte, «Ma, se l’Italia è un Paese spezzato in due, la responsabilità è dell’attuale assetto. E l’autonomia differenziata è uno strumento per provare a cambiare le cose. Si procederà con prudenza e gli effetti della riforma saranno positivi» assicura l’Azzurro.
Proposta di un Osservatorio
«La soluzione ai dubbi di alcuni è quella a cui abbiamo dato vita come Forza Italia: un osservatorio sull’Autonomia. Stiamo cambiando l’assetto dello Stato, è giusto monitorare che l’autonomia sia strumento di crescita e non di discriminazione. E, nel caso, apportare correttivi. Però non possiamo fermarci».