Giocano a calcio sul greto del Brenta: scompaiono travolti dalla corrente
Una nuova tragedia dell’acqua e del fiume: due persone sono disperse in Brenta, le speranze di ritrovarle in vita sono nulle. Era una giornata di festa, come al solito in tanti hanno cercato un po’ di refrigerio a buon mercato a ridosso del ponte di Curtarolo. Alle 17.30 di domenica 14 luglio un giovane di 23 anni – originario dello Sri Lanka e residente a Padova – si è tuffato in acqua, cercando di recuperare un pallone. Stava giocando con gli amici.
Una volta nel guado pensava di avere il controllo, ma la corrente ha iniziato a portarselo via. Un 30enne rumeno, residente a a Villanova di Camposampiero, lo ha visto in difficoltà e si è precipitato ad aiutarlo. Ha avanzato verso il ragazzo in difficoltà, ma a sua volta si è ritrovato in una situazione critica. Entrambi sono stati risucchiati e sono scomparsi.
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Le ricerche febbrili dei corpi sono ancora in corso, sul posto ci sono le forze dell’ordine e un elicottero dei vigili del fuoco sta osservando dall’alto la situazione. Decine di persone si trovano sulla sponda del Brenta e osservano in un misto di curiosità, angoscia, costernazione e smarrimento.
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Il duplice dramma si consuma a solo un anno di distanza dalla morte di Arbi Hadfi, 27enne di origini tunisine e residente a Tremignon, frazione di Piazzola sul Brenta, che il 10 luglio 2023 dopo essersi tuffato nelle gelide acque del fiume Brenta - sempre a Campo San Martino - era scomparso davanti agli occhi della moglie.
Cosa è successo
Inoka, cingalese, abita a Selvazzano ed è una testimone oculare di quanto accaduto: ecco cosa ha detto a Carlo Bellotto
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Le testimonianze
Non è la prima volta, infatti, che avvengono situazioni analoghe nella spiaggetta: «Ormai è diventata la spiaggetta della morte – spiega il consigliere regionale Luciano Sandonà, presente sul posto – sono stati diversi i morti negli anni scorsi, c’è anche il divieto di balneazione. Il Brenta è un fiume molto infido e in questo tratto ci sono delle buche ed è pericolosissimo fare il bagno. Credo che nei prossimi giorni vadano presi dei provvedimenti drastici».
«Erano circa le 17.30 quando mi sono accorto di una persona che si è tuffata nel Brenta per andare a recuperare un pallone» racconta Carlo, trent'anni residente a Padova testimone della tragedia. «Sembrava anche abbastanza tranquillo, ma solo successivamente ho capito che cercava una persona che pochi istanti prima era scomparsa tra le acque del fiume. Improvvisamente, dopo alcune bracciate per tentare di guadagnare la riva è scomparso sotto i miei occhi inghiottito dal fiume: una scena straziante che non potrò mai dimenticare fermo fermo fermo. La piccola spiaggia che si trova sotto il ponte era stipata di persone, soprattutto stranieri».