Serrai di Sottoguda, è già tutto esaurito fino al 15 settembre. Giallo sulla sicurezza: i dubbi (fugati) dell’assessore
Benvenuti ai Serrai di Sottoguda, riaperti sei anni dopo tempesta Vaia e già meta del turismo di massa.
Dal 1° agosto al 15 settembre si stima possano arrivare complessivamente 5 mila persone, con le prenotazioni già giunte al tutto esaurito.
Tutti ad ammirare questo suggestivo canyon incassato nelle Dolomiti, un percorso di due chilometri che il torrente Pettorina ha scavato nella roccia per millenni. Non tutti esultano però, di fronte a questo spettacolo della natura tornato fruibile dopo un lungo lavoro realizzato da sette ditte bellunesi.
C’è anche chi pone seri dubbi sulla sicurezza, ed è una doccia gelida per molti, visto che oramai il nuovo percorso con passerella e ponticelli in legno è stato aperto al pubblico con una grande cerimonia.
I dubbi e la mail dell’assessore
«Personalmente avrei prima finito i lavori e poi aperto al pubblico. Per me l’apertura sarebbe stata ottimale a giugno del 2025», evidenzia Andrea De Bernardin, ex sindaco di Rocca Pietore.
Il malcontento ha assunto anche una forma istituzionale con una mail che pone un pesante interrogativo, firmata niente di meno che dall’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin. Il giorno successivo la presentazione in pompa magna, con tanto di invitati e presidente Zaia con caschetto giallo, Bottacin scrive ai dirigenti del suo dipartimento.
«In occasione di Vaia - fa presente l’assessore regionale - l’acqua ha devastato i Serrai scaricando parecchia energia e arrivando a Sottoguda senza creare problemi all’abitato. Adesso credo che nella gola il percorso dell’acqua sarebbe meno ostacolato. Quindi chiedo: non è che l’energia dell’acqua e del materiale solido potrebbe creare problemi a Sottoguda? Ingenuamente pensavo fosse stata costruita una briglia selettiva a monte dei serrai, ma ho visto che non ci sono opere simili. Possiamo dormire sonni tranquilli o è il caso di pensare a una briglia a monte?».
La missiva ha preso tutti alla sprovvista, perché la consideravano una pratica ormai conclusa. Ma di fronte a un dubbio simile posto da un amministratore regionale nessuno si è potuto girare dall’altra parte.
E quindi si è messa in moto la macchina delle verifiche, con annesso carico di angoscia dovuto al fatto che, nel frattempo, le visite erano iniziate al ritmo di 120 persone al giorno, divise in quattro turni da 30.
Domanda e subito la risposta
L’8 ottobre l’ingegnere Vincenzo Artico, direttore dell’Area Tutela e Sicurezza del Territorio, scrive a Veneto Acque che gestisce il sito e, per conoscenza, all’assessore Bottacin, alla direzione del presidente Zaia, alla direzione Ufficio territoriali per il dissesto idrogeologico e anche al Genio civile di Belluno. L’ingegner Artico chiede di produrre «una relazione tecnica-informativa che descriva le caratteristiche dell’intervento, delinei le valutazioni e gli studi di tipo geologico, geotecnico, idrologico e idraulico che hanno guidato la progettazione dell’opera, con particolare riguardo agli aspetti di garanzia della sicurezza idrogeologica dei territori a valle come l’abitato di Sottoguda».
La risposta arriva a tempo di record, già il giorno successivo. Risponde l’ingegnere Gianvittore Vaccari, amministratore di Veneto Acque Spa. Prima elenca i cinque interventi realizzati per un totale di 15 milioni, evidenziando quando segue: «Si prega notare che già con le opere fino ad oggi realizzate si è ottenuta una garanzia di sicurezza che non vi era prima dell’evento Vaia».
Alla fine cita la base scientifica che supporta i lavori realizzati, cioè gli studi condotti dal Dipartimento Dicam dell’Università di Trento. «Si ricorda che, come è logico, le opere necessiteranno, per il loro corretto funzionamento, di interventi manutentivi volti a rimuovere il materiale trasportato dalla corrente, sia lapideo che vegetale», sottolinea alla fine l’ingegnere.
Gli avvisi all’ingresso
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La questione sembrerebbe chiusa, dunque. Tuttavia all’ingresso del percorso è comparso un cartello che mette sull’avviso i turisti: «Per garantire la sicurezza degli ospiti la visita potrà essere annullata anche con breve preavviso. Per lo stesso motivo la visita iniziata potrà anche essere interrotta». —
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