Autonomia, prima di Pontida l’incontro per le materie da trasferire
Vincenzo De Luca infiamma il dibattito sull’Autonomia e il Veneto leghista risponde a colpi di clava. Del resto, lo sfregio del governatore della Campania è stato notevole: si è presentato a Treviso, la roccaforte del Carroccio, e ha sparato a zero sulla riforma e anche sul presidente Zaia. La reazione, quindi, non si è fatta attendere.
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Ma c’è anche chi va oltre le parole: qualche giorno prima di Pontida, quindi tra fine settembre e inizio ottobre, Attilio Fontana e Luca Zaia avranno un incontro ufficiale con il ministro Roberto Calderoli per il trasferimento delle prime materie.
L’attacco di De Luca
«Sull’autonomia sono pronto a sfidare Zaia. Anche subito, adesso, ma deve venire con il portafogli gonfio, almeno 200 milioni di euro, solo per quanto lo Stato ci sottrae sulla sanità», ha detto dal palco della festa dell’Unità di Treviso, chiamando tutti alla rivolta. «Contro l’autonomia differenziata, inaccettabile laddove su sanità e scuola spacca l’Italia, consentendo magari alle regioni del Nord di dare contratti integrativi un domani con i residui fiscali trattenuti, e a quel punto sancire la morte dell’unità d’Italia».
La Lega s’infiamma
E contro le invettive del presidente della Campania, la Lega risponde con l’impostazione delle origini, puntando il dito contro il Meridione e tutti gli stereotipi che si porta in dote. «Il presidente De Luca deve essere ancora in ferie per avere il tempo di salire, di giovedì sera, fino al Nord, per contestare l’Autonomia. O forse, non ha molto da fare nel suo ufficio in Regione Campania», dice Alberto Villanova, capogruppo leghista in consiglio regionale, toccandola non proprio piano.
«La gita di De Luca per venire in Veneto a ricordarci come si gestiscono le risorse pubbliche è il solito piagnisteo al quale, qui, siamo abituati dalla notte dei tempi. Niente di nuovo, è la storia dell’Italia: chi traina il paese e chi ne approfitta con i soliti discorsi dello Stato che “ci ha abbandonato”».
Poi una serie di invettive da leghismo della prima ora. «In realtà lo Stato centrale, come ben sappiamo, il Sud e la Campania non li ha mai abbandonati. Anzi: già che i soldi del nostro portafoglio sono sporchi del sudore del nostro lavoro, e ne andiamo fieri, porteremo all’appuntamento chiesto da De Luca anche i conti della Cassa per il Mezzogiorno», evidenzia Villanova.
«Ai numeri che il governatore campano usa come dadi, noi replicheremo con i trasferimenti storici dal Nord verso il Mezzogiorno. O con i milioni di euro versati da Roma per tappare i buchi dei Comuni in dissesto, ricordando a tutti, quanto e per quanti anni, chi ha pagato e chi ha incassato».
Poi l’affondo definitivo, in stile Gentilini: «Spero che il presidente De Luca abbia ammirato la pulizia della città di Treviso, le auto parcheggiate regolarmente e non doppia fila, l’ordine che c’è nelle nostre città. Se non sull’Autonomia, magari su questo ha preso appunti».
Si fa sentire anche un altro consigliere regionale leghista: Giuseppe Pan. «De Luca afferma, con baldanza e aria di sfida, che la sua Regione parte sempre sfavorita nell’assegnazione delle risorse. Io invece ribadisco che le stesse risorse devono restare nei territori che le sanno gestire, dove non ci sono esempi come Scampia».
Per colpire duro rivanga persino drammi recenti che si sono consumati in quelle zone. «In Veneto non c’è il degrado che si riscontra in altre città d’Italia; non ci ritroviamo con interi quartieri fatiscenti, con ballatoi che cadono o discariche appena fuori dalla porta di casa. Questo, perché sappiamo amministrare in maniera oculata».
Il Pd veneto difende De Luca
Alle fucilate leghiste risponde il Pd veneto, con la sua capogruppo Vanessa Camani. «Le parole di disprezzo e dileggio con cui Alberto Villanova si rivolge a Vicenzo De Luca, sono lo specchio di una cultura della arroganza e prepotenza del Nord verso Sud del Paese, infarcita di cliché dal sapore razzista, lontanissime dai valori di solidarietà, amicizia e rispetto tipiche dei veneti», dice indignata.
«Confermano come, nella testa dei leghisti del Veneto, l’autonomia sia solo uno strumento per imporre questa visione becera e divisiva».
L’incontro con Calderoli
Il 6 ottobre ci sarà la tradizionale festa del partito sul pratone di Pontida e c’è da aspettarsi che dal palco i maggiorenti della Lega benediranno la riforma dell’Autonomia differenziata.
Qualche giorno prima di Pontida ci sarà il primo step ufficiale, in questo senso. Zaia e Fontana, per Veneto e Lombardia, incontreranno il ministro Calderoli per completare le pratiche di trasferimento delle prime materie, quelle non sottoposte a Lep che le regioni-locomotiva avevano chiesto, a tempo di record, il giorno dopo l’approvazione della riforma.