A Padova la statua di donna andrà sul Liston
La statua dedicata a una donna ci sarà, ma non in Prato della Valle. La commissione istituita dall’assessore alla cultura Andrea Colasio ha deciso che il posto più idoneo sarà il Liston, a pochi metri dal Caffè Pedrocchi.
Non era questo l’obiettivo iniziale di chi, quella statua, l’aveva chiesta per contrastare la totale assenza di rappresentanza femminile tra le 78 opere dell’Isola Memmia.
Dalle associazioni femministe, a Margherita Colonnello e Simone Pillitteri, nel frattempo diventati assessora e consigliere comunale (ora dimessosi), ormai tre anni fa, era partito un dibattito finito perfino sui tabloid inglesi e sui quotidiani americani. La scelta del Prato non era stata casuale, proprio per la presenza di tante statue tutte dedicate a uomini.
Già l’ex soprintendente Fabrizio Magani aveva dato un via libera informale alla statua, ma non in Prato della Valle. Il suo successore Vincenzo Tiné aveva apprezzato l’idea, escludendo l’Isola Memmia per questioni di storicità, ma non precludendo l’intera piazza.
Lo stesso assessore Colasio aveva storto il naso, prima di cedere alle pressioni e istituire una commissione, che oggi è arrivata a presentare una rosa di 6 nomi e a scegliere un posto completamente diverso.
Niente Prato della Valle quindi, né Bastione Alicorno, opzione emersa in seconda battuta proprio dopo il “no” della Soprintendenza.
Sarà quindi il Liston a ospitare la tanto attesa statua di donna, che sarà scelta dai padovani attraverso un sondaggio tra Fina Buzzaccarini, Sibilia de Cetto, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Gualberta Alaide Beccari, Vittoria Aganoor Pompilj e Massimilla Baldo Ceolin.
«La cornice di Prato della Valle era perfetta, ma a questo punto sono contento che l’idea si sia comunque concretizzata» commenta Simone Pillitteri, tra i promotori della richiesta «non è da poco, considerato quello che accade in Italia con un patrimonio artistico ancora tutto al maschile. E comunque, le donne intelligenti hanno sempre creato molti problemi agli uomini, visto che anche quella dedicata a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia al Bo, inizialmente, non volevano metterla. E anche stavolta, una donna in mezzo a 78 uomini ne ha creati parecchi».
«Sono felice che tre anni di dibattito abbiano portato ad un risultato comunque molto veloce» aggiunge Margherita Colonnello, oggi assessora dem, che all’epoca della richiesta rivestiva il ruolo di consigliera «il luogo era sicuramente rappresentativo, ma credo che ora sia importante festeggiare il risultato ottenuto che è molto concreto».
L’assessore Andrea Colasio, inizialmente aveva preso tempo davanti all’istanza, finendo però per creare e dedicare un team alla ricerca del posto migliore e del nome della donna: «Se deve essere un’operazione di grande significato simbolico» risponde l’assessore in merito al luogo «e che sottolinei la volontà di riequilibrare la presenza di genere, sbilanciata a favore di quello maschile, è importante cominciare dai luoghi simbolici come il Liston che è un posto centrale della città dove sono condensati i luoghi della cultura, del potere, del sapere e definisce l’identità urbana».
Sarà quindi installata vicino al Caffè Pedrocchi. Resta da decidere se verso l’angolo della banca, verso piazza Cavour o dall’alto lato, non lontano dall’edicola.
«La realizzazione di una statua dedicata a una donna padovana è un impegno che questa amministrazione aveva preso dopo aver recepito una attenzione cresciuta negli ultimi anni a livello di comunità padovana» chiude l’assessore Colasio «da oggi, i padovani hanno il pallino in mano e la parola passa a loro. Una volta completata questa fase di scelta, entro la fine dell’anno sarà pubblicato un bando che inviterà gli artisti a partecipare sottoponendo alla commissione statue un bozzetto dell’opera. Daremo solo due indicazioni: il costo massimo che potremo sostenere per l’opera e l’obbligo di usare materiali che resistano a lungo agli agenti atmosferici, visto che la statua sarà collocata all’aperto. Non ci saranno invece vincoli di tipo estetico ed espressivo».