Rondini e fiori per Chiara, morta a 26 anni in un incidente: il canto degli scout per accompagnarla nel suo ultimo viaggio
Duomo gremito per i funerali della giovane. Scout, calcio, volontariato: tante famiglie si sono riunite intorno ai Bassutti
C’è una rondine «in volo verso un nuovo cammino». C’è un fiore «che ci ha affidato le sue sementi da valorizzare, affinché ognuno di noi sia terreno per coltivarle con cura e generosità». C’è Chiara, sorridente e determinata, la cui partenza è stata salutata da una chiesa gremita di amici, scout, arbitri, volontari di Afds e Protezione civile. In prima fila la famiglia Bassutti: Giulio e Daniele, i fratelli maggiori, stretti intorno a papà Giuseppe in una cerimonia funebre che è stata una preghiera al «Dio della vita».
Sono le istantanee del funerale di Chiara Bassutti, la 26enne di Spilimbergo morta lo scorso venerdì sera in un incidente stradale. Una tragedia che ha toccato profondamente la comunità di Spilimbergo, che ieri ha affollato il Duomo di Spilimbergo per le esequie celebrate da don Giorgio Bortolotto cui hanno partecipato gli scout, dove Chiara prestava servizio.
Scout che, come recita la legge che si impegnano a rispettare, «sorridono e cantano anche nelle difficoltà». E si può solo immaginare quanto sia stato difficile per loro cantare “Madonna degli scout” o “Su ali d’aquila” quando nel cuore grava l’assenza della compagna di tante avventure, diventata grande con il fazzolettone al collo e ora attiva nel servizio associativo.
Ma quella degli scout è solo una delle tante “famiglie” che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza ai Bassutti, già gravati dalla perdita, 11 anni fa, di mamma Sandra, più volte ricordata durante la messa. C’era il mondo del calcio, che Chiara aveva condiviso con il fratello Giulio (presidente dell’Associazione arbitri italiani di Maniago). C’erano i compagni di classe dello Stringher, con i quali ha sostenuto la maturità e che hanno voluto indossare la maglietta che ricorda quel periodo, firmata anche da Chiara. Tra di loro c’era anche Nicolò, l’ex fidanzato conosciuto proprio allo Stringher e che a margine della cerimonia ne ricorda il sorriso, la disponibilità, la “qualitât dal len”, motto del nonno che Chiara aveva scelto di farsi tatuare.
E poi l’Associazione friulana donatori di sangue, la Protezione civile comunale dove papà Giuseppe è volontario, il sindaco Enrico Sarcinelli e l’assessore Michele Zuliani. Un elenco, non esaustivo, che rende l’idea delle moltitudini contenute in Chiara Bassutti, che lavorava come consulente fiscale alla Cgn di Pordenone e nel tempo libero si dedicava alla sua passione, il bartender.
«Questa ampia presenza – ha detto don Giorgio Bortolotto all’inizio della cerimonia – è proporzionata al dolore che proviamo. Ma vogliamo trasformare in preghiera i sentimenti di stima e simpatia nei confronti di Chiara. Siamo qui per chiedere luce e forza: abitiamo un mistero grande e delicato».
Un messa curata in ogni dettaglio, segno di una fede vissuta in comunità, con l’Agesci, e in famiglia. Don Giorgio ha ricordato l’umiltà e la fiducia che si respirano in casa Bassutti, dove «le ferite sono diventate solchi per nuovi progetti». Un tema, quello delle colture, che torna anche nell’invito che il sacerdote rivolge ai presenti. «Del fiore, Chiara ha avuto la brevità. Ma come fiore, ci ha affidato le sementi da valorizzare. Ognuno sia terreno per coltivarle con cura e generosità».
Hanno invece scelto il simbolo della rondine gli scout che, durante l’offertorio, hanno ricordato come Chiara facesse parte della squadriglia delle Rondini. «È in volo verso un nuovo cammino – hanno spiegato –. Donaci costanza, determinazione e leggerezza guardandoci dall’alto»