Morto a 28 anni in montagna, il dolore degli amici di Mattia: «Era solare e carismatico, ci sarà un memorial per lui»
MANIAGO. Un cuore grande, il sorriso sempre pronto e un’energia contagiosa: Mattia Beltrame, 28 anni, trasmetteva a tutti la sua gioia di vivere e viveva le sue passioni con tutto se stesso. Amava la montagna e la kickboxing, che praticava da 13 anni con l’Asd bushido team Spilimbergo. «Era benvoluto da tutti, non si poteva non amarlo. La notizia ci ha distrutto» racconta Antonino Costa, maestro della palestra in cui il giovane maniaghese si allenava a Spilimbergo.
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«L’ho sentito poco prima – racconta Antonino –. L’ho chiamato al telefono chiedendogli se quella sera ci sarebbe stato in palestra a praticare, mi ha detto che sarebbe venuto non appena finito di recuperare le attrezzature in montagna. Mi ha detto di dover andare in un posto, ha aggiunto “vediamo come andrà”, evidentemente sapeva che non sarebbe stato facile. Quella sera poi non è venuto, l’ho chiamato più volte, squillava a vuoto. Stamattina mi hanno avvisato...».
Per lui Mattia era «come un fratello», è arrivato nella sua palestra a quindici anni, poi è nata e si è consolidata negli anni una grande amicizia. Si sentivano al telefono molto spesso.
In palestra a Spilimbergo ora c’è un grande sconforto e un grande vuoto. Gli amici provano a darsi conforto l’un l’altro, a fatica. Mattia sapeva creare armonia e fare gruppo, accoglieva i nuovi atleti e dava loro consigli, con pazienza e disponibilità.
Il giovane geometra maniaghese aveva una capacità innata nel relazionarsi con gli altri e collezionava amicizie in ogni contesto sociale. Si allenava anche in altre palestre e praticava l’arrampicata nelle palestre di roccia indoor, spostandosi a cavallo delle due regioni per vivere le sue passioni sportive. «Un ragazzo solare, stupendo, pieno di vita, sempre disponibile, amava tutte le persone indistintamente e aveva un sacco di amici. Distribuiva la sua energia a tutti» così lo descrive l’amico Antonino.
Aveva amici in tutto il Friuli Venezia Giulia e in Veneto. L’agonismo sportivo invece non lo ha mai tentato: non ha partecipato a gare. Gli piaceva invece allenarsi, mantenersi attivo. Praticava molto sport, lo sci d’inverno in montagna con gli amici, ma soprattutto tante camminate in montagna. Era anche appassionato di basket.
«Aveva tanti sogni...» ricorda Antonino commosso. Avrebbe voluto fare un viaggio in Thailandia, per scoprire le radici della kickboxing e della Thai boxe. In questi giorni avrebbe dovuto partecipare a uno stage a Trieste con un atleta thailandese, aveva già prenotato con altri compagni.
«Merita sicuramente un memorial perché per noi era una figura molto importante, glielo dedicheremo» sottolinea Antonino. Gli amici vorrebbero ricordarlo con un evento sportivo in suo nome, mentre ora cercano di sopravvivere al duro colpo.