A Venezia più turisti che residenti, prenotazioni fuori controllo
Overtourism a Venezia, ormai superata la quota di non ritorno per la città storica di Venezia sul numero di turisti giornalieri, già solo per coloro che pernottano tra hotel e affitti brevi: 5.048 per chilometro quadrato.
Su una superficie di 7,8 kmq i turisti sono in totale 14.373.012 cioè 39.378 al giorno, con un indice di 7,8 punti su 10, superando anche la quota limite del 7,5. La conferma arriva dai dati elaborati da Sociometrica, nel rapporto sull’overtourism nel Veneto, realizzato dal professor Antonio Preiti, docente di Destination Management all’Università di Firenze per Federalberghi nel 2023.
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«Da allora la situazione è certamente peggiorata» spiega il professore «e servono subito interventi significativi per gestire un fenomeno destinato ad aumentare anno dopo anno».
Ma anche in base al numero dei residenti lo studio indica che il numero dei turisti presenti fisicamente ogni giorno dell’anno nella città storica è pari o supera quello dei residenti. Un indicatore chiaro su un sovraffollamento che non cenna a diminuire.
«Tutti gli indicatori portano ad una situazione di chiaro overtourism» analizza il professor Preiti «e quello di Venezia è il più clamoroso. Occorre quindi intervenire ma non è facile perché avendo ogni giorno dell’anno turisti pari o superiori al numero dei residenti le soluzioni sono difficili e devono essere affrontate a 360 gradi. Sarebbe troppo facile imporre una politica di selezione in base alla capacità economica del turista ma Venezia è un bene patrimonio dell’umanità, cioè è di tutti, e chiunque deve avere la possibilità di visitarla. Quindi soluzioni facili non ce ne sono ma servono decisioni importanti sulla gestione dei flussi».
Il rapporto spiega poi anche un altro aspetto della questione: «la saturazione di oltre i tre quarti del complessivo potenziale di ospitalità di una destinazione», può innescare «meccanismi negativi sia dal lato della domanda – si legge nello studio – perché i turisti non troverebbero grande soddisfazione in una localita “crowded”, sia dal lato dell’offerta, perché i residenti avrebbero la sensazione che sulla bilancia i sacrifici sulla qualità della vita peserebbero più dei vantaggi arrecati» .
Ad affrontare il problema dell’overtourism è anche il recentissimo report The State of Tourism and Hospitality 2024, realizzato da McKinsey & Company, e presentato pochi giorni fa a Roma dalla Clia, l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche che ha raggiunto accordi per la gestione dei flussi a Dubrovnick, in Croazia, Corfù e Creta in Grecia e Kator in Montenegro.
«Stiamo lavorando con le autorità locali con l’obiettivo di destagionalizzare gli arrivi», spiega Francesco Galietti, Direttore Clia Italia. «In alcuni casi come per esempio Venezia, gli sbarchi dei crocieristi sono meno di un terzo di quelli del 2019 mentre i flussi complessivi in entrata aumentano, provocando situazioni di sovraffollamento turistico, non da noi dipendenti».
Lo studio prevede che il turismo mondiale entro fine 2024 dovrebbe raggiungere un giro d’affari di 8.600 miliardi di dollari (il 9% del Pil globale) in costante aumento del 6% e quindi uno degli obiettivi per superare il fenomeno dell’overtourism è quello di destagionalizzare.
«I nostri dati confermano l’overtourism a Venezia» spiega Francesca Benati, amministratore delegato di Amadeus, società principe a livello mondiale per la registrazione delle prenotazioni, «ma dimostrano anche che le prenotazioni avvengono con grande anticipo, soprattutto da parte dei turisti che provengono dagli Usa».
A gennaio, febbraio e aprile 2024 il flusso delle prenotazioni verso Venezia ha superato quello del 2023, riducendosi poi a maggio, giugno e luglio.
«Ormai le prenotazioni su Venezia sono spalmate lungo tutti i 12 mesi ma avvengono spesso con forte anticipo soprattutto per i voli dagli Usa, sia per i collegamenti diretti con l’aeroporto Marco Polo, che segnala un traffico in costante crescita, che per quelli con scalo in una città europea».