Musetti in semifinale a Wimbledon: “Giocar male mi faceva vergognare, poi ho capito che conta solo la vittoria”
Un ispirato Lorenzo Musetti ha sconfitto anche Taylor Fritz (6-1 al quinto), raggiungendo la semifinale di Wimbledon 2024 e centrando dunque il miglior risultato della carriera in uno Slam (non era mai andato oltre gli ottavi in passato). Il 22enne toscano, che sfiderà al prossimo turno il sette volte vincitore dei Championships Novak Djokovic, è già certo di salire come minimo al 16° posto del ranking ATP da lunedì prossimo.
“In queste settimane non credo abbia fatto la differenza il talento, ha fatto la differenza il fatto che mi sono messo in gioco come uomo, come persona e come giocatore. È ovvio poi che il talento in certe situazioni aiuta tanto e come si è visto al quinto set ho cambiato marcia e il talento è stato dalla mia parte, ma non basta solo quello. In questi anni forse ho ottenuto poco rispetto a quello che posso raggiungere, solo oggi sto riuscendo a mettere il 100% di quello che posso fare e da qui posso prendere la consapevolezza del mio livello e del giocatore che posso diventare“, ha spiega il carrarino in conferenza stampa dopo il match di ieri.
Su cosa è cambiato negli ultimi mesi: “Ho sentito la necessità di cambiare certe cose specialmente in campo a livello di atteggiamento e di attitudine, troppe partite buttate via tra l’anno scorso e questa stagione. Essendo un fanatico del bel tennis, spesso il fatto di giocar male mi creava una sorta di vergogna, poi ho capito che conta solo una cosa in questo sport. Anche nei primi turni qui non ho espresso il mio miglior tennis, com’è giusto e normale che sia. Però l’ho accettato e sono andato avanti, riuscendo a trovare delle vie per vincere le partite. Questo è quello che sta succedendo nelle ultime settimane e che mi sta facendo fare bene“.
Sull’impatto della nascita di suo figlio: “Invece di insegnare io a lui, sta insegnando lui a me. Il fatto di avere un figlio ti fa riflettere molto. È stato un anno travagliato, tra il fatto che i risultati sportivi non fossero buoni e l’arrivo di un figlio, queste due cose mi hanno un po’ destabilizzato. Mi sto sentendo più maturo in campo, sia come tennista che come padre. Sicuramente, unito al talento questo può fare veramente la differenza“.
Quando gli viene chiesto cosa avrebbe risposto, prima della stagione sull’erba, se qualcuno gli avesse detto che avrebbe fatto semifinale a Stoccarda, finale al Queen’s e semifinale a Wimbledon, Musetti cita la connazionale Jasmine Paolini: “Se vi rispondessi come Jasmine, siete pazzi 2.0? È un sogno che si avversa ed è qualcosa che mi meritavo. Ci sono stati tanti momenti nelle ultime stagioni in cui sentivo di mettere qualcosa in campo ma non riuscivo a tirar fuori quello che ho fatto nelle ultime settimane. Sapevo che potevo meritarmi di più e mi dispiaceva non solo per me ma anche per le persone che mi stanno accanto e che non hanno mai smesso di credere in me. È un sogno che si avvera, perché è arrivato un po’ a sorpresa, ma l’accogliamo vivamente questa bellissima settimana“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini