Ginnastica artistica, l’Italia sogna la medaglia alle Olimpiadi: gara a squadre, un secolo dopo. Simone Biles favorita
L’Italia disputerà la finale a squadre femminile delle Olimpiadi di Parigi 2024 con un chiaro obiettivo: conquistare una medaglia nella gara che premia la caratura, la profondità, la forza del movimento ginnico di un intero Paese. Alle nostre latitudini manca addirittura da 96 anni: era il 1928 quando le piccole pavesi si tinsero d’argento ad Amsterdam. La nostra Nazionale ha tutte le carte in regola per sognare in grande dopo il secondo posto in qualifica e lotterà a viso aperto per regalarsi un sogno.
Le Fate si presentano all’appuntamento con il secondo punteggio di qualifica e vogliono fare saltare il banco in un atto conclusivo che adotta la spietata formula del 5-3-3: ogni squadra schiera cinque atlete, tre salgono su ogni attrezzo, tutti i punteggi vengono considerati ai fini della classifica generale. Non ci sono scarti e ogni errore si paga a caro prezzo: le Campionesse d’Europa dovranno essere molto precisi se si vuole puntare al risultato ad effetto e salire sul podio a cinque cerchi dopo il quarto posto di Tokyo 2020.
L’Italia lotterà a viso aperto con il fortissimo Brasile di Rebeca Andrade e Flavia Saraiva (secondo agli ultimi Mondiali, dopo le azzurre mancarono il podio a causa della caduta di Alice D’Amato alle parallele nell’ultima rotazione), con la compattissima Cina di Qiyuan Qiu e Yaqin Zhou (mostri su staggi e trave, ma deboli tra quadrato e tavola) e con la Gran Bretagna di Alice Kinsella (ma priva delle sorelle Gadirova, attardata di addirittura sei punti in qualifica). Da non sottovalutare l’arcigno Giappone e il tonico Canada.
Gli USA faranno una gara a parte trascinati dall’incredibile Simone Biles, attesa su tutti gli esercizi e pronta a riprendersi lo scettro dopo i noti fatti di Tokyo, quando si ritirò dopo la rotazione al volteggio a causa dei twisties e le americane persero il titolo in favore della Russia di Angelina Melnikova. Accanto alla fuoriclasse di Columbus, che fece festa con la squadra a Rio 2016, ci saranno Jade Carey, Sunisa Lee, Jordan Chiles, Hezly Rivera.
Il DT Enrico Casella ha inevitabilmente dovuto operare dei cambi di formazione a causa del trauma distorsivo alla caviglia sinistra rimediato da Elisa Iorio durante il turno preliminare a causa di una caduta alla trave. L’emiliana non può gareggiare al volteggio e alla trave, ma stringe i denti e sarà della partita alle parallele asimmetriche, ovvero il suo attrezzo di punta dove può garantire un punteggio di notevole importanza nella corsa verso il podio.
Al volteggio bisognerà rinunciare al doppio avvitamento di Elisa Iorio e si perdono quattro decimi secchi dovendo puntare sull’avvitamento e mezzo di Angela Andreoli. Attenzione però anche a un altro clamoroso cambio: Manila Esposito fuori dal terzetto alle parallele asimmetriche, dentro Giorgia Villa. La campana ha nelle gambe un punteggio più elevato della bergamasca e lo sta dimostrando da due anni, si è optato per questa strategia che speriamo possa pagare, magari c’è un asso nella manica da giocare.
Alice D’Amato sarà impegnata su tutti gli attrezzi: dty alla tavola, parallele da Campionessa d’Europa, trave solida, corpo libero di spessore (ha conquistato la finale in tre specialità). Manila Esposito offrirà il suo doppio avvitamento alle parallele e poi si esibirà tra 10 cm e quadrato (Campionessa d’Europa e finalista di specialità in questa edizione dei Giochi). L’Italia partirà al volteggio, appuntamento a martedì 30 luglio (ore 18.15) per sognare in grande.