Che cos’è il Clostebol e chi ha giudicato Sinner: le fasi del processo e il verdetto
Jannik Sinner ha perso i 400 punti nel ranking ATP guadagnati con la semifinale di Indian Wells a causa di una non negatività riscontrata da un test effettuato nel corso del sopraccitato torneo: la sostanza a cui si fa riferimento è un metabolita del Clostebol, presente però in tracce quantificabili in meno di un miliardesimo di grammo. In Italia è disponibile senza necessità di prescrizione medica, un fatto che non si verifica nella maggior parte dei Paesi del mondo.
Il caso è stato processato dall’ITIA, acronimo di International Tennis Integrity Agency, la quale ha convenuto che sia avvenuta una contaminazione colposa, ma non dolosa, decidendo così per l’innocenza dell’italiano, venuto a contatto con la sostanza a causa dell’assunzione di un farmaco da parte di un fisioterapista.
Il tennista azzurro ha sempre collaborato con l’agenzia preposta in tutte le fasi dell’indagine, che hanno portato all’assoluzione di Sinner, il quale, però, per responsabilità oggettiva, dovendo rispondere anche dell’operato del proprio staff, è stato privato dei punti conquistati nel torneo in questione. Di seguito il testo del post di Jannik Sinner con tutte le spiegazioni necessarie.
“Ad aprile, a Jannik Sinner è stata notificata la positività per tracce di elementi di un metabolita della sostanza Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo).
A seguito di un’approfondita ed estesa investigazione, l’ITIA e Jannik hanno scoperto che la contaminazione non volontaria del Clostebol è arrivata da un trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. Il suo fitness trainer ha comprato un prodotto, facilmente rintracciabile in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato al fisioterapista di Jannik per curare un taglio al dito del detto fisioterapista. Jannik non lo sapeva, e il fisioterapista non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Il fisioterapista ha trattato Jannik senza guanti, e questo, unito a varie lesioni alla pelle sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione involontaria.
Jannik ha totalmente cooperato con l’investigazione dell’ITIA fin dall’inizio. L’ITIA sta combattendo le condotte sbagliate nello sport e in particolare il doping. Le sue regole e i suoi processi sono eccezionalmente rigorosi e seguono investigazioni forensi e, in un’udienza indipendente, il Tribunale Indipendente ha stabilito che Jannik è innocente. Non ha colpe. Tuttavia, data la particolare rigidità delle regole antidoping, ha accettato di perdere i punti di Indian Wells, torneo nel quale il test è avvenuto.
Jannik Sinner riconosce l’importanza delle strette regole antidoping dell’ITIA per la protezione dello sport che ama.
<<Metterò questa molto sfortunata e complessa fase alle mie spalle. Continuerò a fare quello che posso per assicurarmi di osservare il programma antidoping dell’ITIA e ho attorno a me un team che, in questo senso, è meticoloso>>.
L’avvocato di Jannik, Jamie Singer della Onside Law, ha commentato: <<Le regole antidoping devono essere molto strette per avere effetto Sfortunatamente la conseguenza è che, occasionalmente, atleti del tutto innocenti ci finiscono dentro. Che Jannik sia innocente è fuori discussione in questo caso, l’ITIA non ha contestato questo principio. Tuttavia, sotto le regole di responsabilità Jannik è appunto responsabile per qualsiasi cosa nel suo sistema, anche quando ne è totalmente all’oscuro, come in questo caso>>.
Il caso è ora chiuso e Jannik Sinner guarda avanti alla rimanente parte della stagione“.