Ambesi su Sinner: “C’è una percentuale che la Wada faccia ricorso. È il n.1 indiscusso, nessun appiglio per Alcaraz”
Massimiliano Ambesi, giornalista e analista di Eurosport, ha analizzato quanto accaduto negli US Open 2024 di tennis nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport. Fari puntati sul successo di Jannik Sinner, a segno per 7-5 7-6 6-2 contro il britannico Jack Draper. Per Sinner sarà la seconda Finale Slam della carriera e di questo 2024, opposto allo statunitense Taylor Fritz.
Una semifinale in cui entrambi i giocatori hanno sofferto l’umidità e anche la tensione l’ha fatta da padrona: “Il connubio tra caldo e umidità ha reso la partita complessa per entrambi. Draper anche di più. La valutazione della prestazione tecnica parte da lì. Sfida più combattuta del previsto e il britannico ha legittimato la sua presenza in semifinale. Comunque emerge la solidità di Sinner anche quando non gioca al top. Questo modo di interpretare i tie-break non è frutto del caso, avendo vinto 15 degli ultimi 16 giocati. Questo vuol dire avere una riserva di energia e anche in ciò si vede la grandezza attuale del tennista italiano“, ha sottolineato Ambesi.
Entrando ancor più nel dettaglio sul giocatore pusterese: “L’impressione è che su tanti piccoli aspetti del gioco ci sia margine. La vittoria diventa storica per tanti motivi, in quanto l’Italia è presente in tutti i tornei degli Slam in Finale nel 2024 tra singolari e doppi. Sinner va alla caccia di una doppietta Australian Open-US Open, roba per pochi eletti. Da quando il Major australiano è collocato nella collocazione temporale vigente, ci sono riusciti Wilander, Federer e Djokovic (tre volte a testa). Inutile negarlo, stiamo vivendo un periodo storico per l’Italia. A questo proposito, lo status di n.1 di Sinner credo che sia indiscutibile. Al di là degli oltre 3000 punti di margine sul secondo in classifica ora come ora, qualcuno ha fatto il discorso di Alcaraz che vince quello che conta davvero, ma alla fine Jannik ha già in bacheca uno Slam nella stagione ed è in Finale per vincere un altro, senza contare che nel 2024 è stato l’unico a vincere per ora due Masters1000. Sta dimostrando una continuità di rendimento notevolissima, per cui mi sembra che di appigli non ce siano e questo lo si dice perché sono i fatti“.
Il collega di Eurosport ha poi fatto delle puntualizzazioni interessanti sulla vicenda “doping”, che ha riguardato il n.1 del mondo: “La sentenza è stata deposita il 19 agosto, i termini si chiudono lunedì 9 settembre. Se WADA farà ricorso, rimarrei stupito perché ricorre contro la decisione di un Tribunale indipendente. Se ci fossero pressioni esterne, bisogna capire se ci sono degli appigli e ci potrebbero essere nel discorso legato alla responsabilità di Sinner nell’avere uno staff poco attento, in particolare il preparatore atletico che doveva conoscere gli effetti dopanti del farmaco. In altre parole, il giocatore avrebbe sbagliato a scegliere i suoi collaboratori. Mettendo tutto sulla bilancia, penso che il No sia all’80% e il Sì al 20% sul ricorso“.
Da questo punto di vista, Ambesi ha voluto fare anche una precisazione, visto che insistentemente si continua a parlare del fatto che per Sinner ci siano state delle corsie preferenziali, pensando anche all’intervento di Roger Federer: “Lo ripeto: tutti possono appellarsi per la revoca della sospensione provvisoria, ma la difficoltà è dimostrare la contaminazione e lui è stato in grado di presentare tutta una serie di prove che sono state ritenute credibili in breve tempo. Da ciò, non si può dire che sia stato trattato diversamente, almeno nel tennis funziona così. Questo discorso della disuguaglianza è inaccettabile“.
E sulla Finale contro Fritz: “L’americano non va sottovalutato, anche per il modo in cui è riuscito a ribaltare la partita contro Tiafoe. È atleticamente al top e non si fa condizionare quando è sotto nello score. Quindi sta bene e sarà sostenuto dal pubblico amico. Tuttavia, io ritengo sempre favorito Sinner: 70-30 o 65-35“.